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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2.,0
   tant riuìera et maceria , quiv demostrant ibi faisse habitatioJic.f aut lìeli-giosorum aut Clerìcorum , et ex relatione adstantiurti dieta Ecclesia est unita S. Benedicto , mute unito Cathcdrali ( meglio si sarebbe dello mensa' Episcopali ) et fruita alla vece sei salme di grano l' anno . Ne resla-no oggi appena le vestigio . Ed ecco che , senza averlo preveduto , ho additalo il destino del più tosto romilano che romitico cenobio, la sua soppressione , e 1' incorporazione delle sue per altro non vistose rendile al Vescovato . Veramente i sintomi di .dissoluzione cominciano dal 1534- j poiché di quell'anno è un inventario dei mobili e stabili di S. Benedetto , inserito ad uua visita di Cherigatlo ( voi. io. ) ove sono compresi un breviario semilacero, un libro intitolalo rat 'tonale, un calice , oppignoralo ad istanza Fra-tris Barlholomai olim Prioris diche Ecclesia: , una casa nel sestiere di S. Spirilo , un casalcuo, un horto grande del Monasterio , qual se chiama lo campo da San Benedetto ; una masserìa ai colli di S. Benedetto nel territorio di Teramo : il canone di cinque some di grano pagabile dalla Chiesa di S. Bartolomeo a Fajeto ; altro di tre some chc si corrispondeva da S. Angelo di Nocella ; Stato temporale del Vescovo , per un molino alienato dal Priore passato senza la Paolina ( dello stesso carattere sta aggiunto in margine dietimi molendinum fuit recuperatimi et redaclum dieta? Ecclesia: S. Benedirti per Fratrem Sperandeum modernum Priorem ) : altri canoni dovuti da S. Onofrio all' Acquaratola , e dalla Chiesa di S. Lucia di Teramo; tre vigne e più pezzi di terra; septem tiratoria prò tirandis et exten-dendis pannis laneis prope Monasterium S. Benedirti ; e vi è aggiunto come sopra , de li quali ne sono abrusciati dpi da li soldati , uno de la Ecclesia , et uno de Joannangelo de Ancona ; sei botti ; uno matarazzo che sta in la camera del Priore de San Benedetto in ipso Monasterio etc. Nella visita del i538. il Priore F. Spcrandìo depose di mantenere tuli'i diritti corporei ed incorporei descritti nel i534- meno un terreno , venduto pei bisogni della Chiesa in tempo di F. Bartolomeo suo predecessore ( Ibid.). L' ultima memoria di qualche rimarco de' nostri Benedettini è de' i4- Maggio i544., quando Spcrandìo Ciafloni di Teramo , Priore perpetuo , dietro presentata del Duca di Atri , spedì bolla per la Chiesa di S. Niccolò di Fraltoli sine ammararti cura , in data di Teramo dal monastero di S. Benedetto ( Carte div. n. 16. ) . Che i beni di S. Benedetto si fossero aggregati alla mensa Vescovile apparisce altresì dall'attuale possedimento, e lo avvertì Scorzialo nella relazione altrove connata : ma la Ecclesia per stare posta dentro la Città vicino le muraglie in loco dishabitato con un campo di territorio da circa otto tomolate fu data alli Padri Cappuccini , che hoggidì ( nel i5i)G. ) stanno in detta Ecclesia molto spaziosa e di grande habitazione . Vedremo che , prima de' Cappuccini , fu S. Benedetto tenuto per alcun tempo dai Gesuiti .
   S. Benedetto a Paterno .
   Quasi ad eguale distanza fra Montorio e Collevecchio è una Chiesa ancora uffiziahile , a tre navi , colla por»a ad occidente ed il maggiore altare ad oriento , con monastiche abitazioni contigue , in parte cadute ed in parto no. 11 popolo la chiama S. Lorenzo, ma S. Benedetto è il titolo che dallo carte risulta , ed Abbazìa , Monastero di S. Benedetto de Calamo vien