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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
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solazione di Vico , c la cadala della commenda in mani rispettale e potenti, coni' eran quelle dei patroni feudatarj di S. Omero , c dei Rettori , spesso delle medesime signoreggiatiti famiglie . Tali furono uel secolo XVI. in prima Gio. Vincenzo e di poi Vincenzo di Acquaviva : nel XVII. Giovanni de Mendozza y Alarcon , e nel XVIII. Diego ci pure de Mendozza . Nelle bolle di costoro , spedite dai Vescovi , è conservato il titolo di Pievanìa . Cassiani notò nella visita del iGg4- che l'annua rendita oltrepassava 60. some di grano . Per morie di Diego Perugini di Rende 1* abusivamente appellata Badìa è vacante .
S. Pietro a Leporerio . Oltre le variazioni fra ad e in , la denominazione Leporerio ( che è la più frequente ) leggesi modificata talvolta in Laborerio , Lavorerio , J.evorerio , Livererio , Levorero , e Leporano . Ad ogni inodo essa o sembra derivata da Leporario , quasi sito , quanti' era boscoso , abbondante di lepri : o fu veramente Laborerio , cui corrisponde 1' attuai nome della contrada Lavorerio , cioè luogo di fatiche specialmente delle campestri , da parere molto presumibile nei dintorni di uno stabilimento di coloro , a' quali si dee il risorgimento dell' arte agraria : o sono tutti addolcimenti di Leprosario vocabolo de' bassi tempi , significante casa religiosa ove curavansi i lebbrosi : caritatevole ufiizio , da cui non furono alieni una volta nè Cenobiti nè Cavalieri , come si scorge dalla Clementina de religiosis domibus ( lib. .'5. tit. 11. ). I Leprosarj esser dovevano fuori de' Paesi abitati , c tal' era la situazione del nostro S. Pietro nel tcnimerilo di Caslcllalto , vicino al moderno casale della Torre , sopra un' eminenza ad un miglio da Tordiuo . Gii si fa oggi ad esaminarla , può appena da miseri avanzi di fabbricati argomentare clic ivi stala fosse ampia Chiesa e non dispregevole monastero . Ma quasi che Monsig. Visconti avesse preveduto che dopo due secoli sorto sarebbe un appassionato indagatore delle vecchie cose, il quale avrebbe sagrificato ed occhi e vita sulle intatte ed impolverate carte , si prese piacere di lasciarne minuta descrizione negli alti di visita del 1611. ( voi. n. 74- ) Ecclesia magna nimis , et est separata in tri-bus navibus per colunmas lapideas , quee sunt numero sex . Parla ci quindi dell' atterrato aitar maggiore , sormontato da una cupola alta 3o. {ialini , della statua di S. Pietro in marmo , e di un sotterraneo con otto colonne , in cui rimaneva integro 1' altare . Ecclesia est detecta , et piena spinis , herbis et viigulfis .... portae jacent fiumi.... videntur vestigia campa-nilis . ... A luterà ctippulae majoris versus meridiern adest sacrarium . Adsunt duae aliae cuppulae /line inde cum fenestris . Si dolse il buon Vescovo della ruina di si rispettabile tempio , dentro il quale invenit duos boves , tanto più che ne stavano aflitlalc le rendite per annui scudi 3oo. A lui dissero gli astanti : noi liavemo inteso dire dalli aulici che questa Chiesa un tempo era Abbatìa de Monaci : ed egli aggiunse : et videntur vestigia liabitationis retro dictani Ecclesiam , a latere versus meridiem . Più laconicamente se ne disbrigò Cassiani nel i6g4- col notare che Rettore n'era Francesco di Acquaviva Chiericò di Camera : clic fu Chiesa cum columnis et antris subterraneis , c che restavano le sole muraglie coperte d' edera ( voi. n. 25. ) . Altra pruova dell' esser S. Pietro stala monacale è 1' antico titolo di Abbazìa . Ad istanza dopni Rogerii de Adria nostri Concanonici Aprutini , Abbatis Secali iris nostre Abbatic S. Petri ad Laborcrìum , c col consenso nobilis mulieris donine Matlce relicte nobilis viri Trasemun-