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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   denze tifila curala ili Collovecihio , sebbene considerevoli , ad una non a due commende sembrano corrispondere . Folrebbe esser avvenuto che i Monaci nell'intervallo Ira F Pt>4- il ii53. avessero abbandonata S. Maria, e che per mire ili sicurezza e di più vantaggiosa posizione passali fossero a S. Sebastiano . Ji pare che a tale congettura dicno peso i travagli del secolo X. e dell' XI. non meno che lo precauzioni generalmente di quei tempi dai Monaci adottale . Comunque siasi , i Parrochi ili Collevecchio sono succeduti ad un superiore regolare : dal i4<)3. , anno cui rimonta la più antica notizia , nella quale intorno ad essi io siami imbattuto , lino al 1607. bau preso il predicalo di Aitili ili S. Murici e di S. Sebastiano , iu seguito solamente di S. Sebastiano : e da tempo , di cui non esiste memoria in contrario , hauno usalo rocchetto e mozzetta . L' aver Collevecchio fatto Ilario dello Stato temporale ilo' Vescovi ha salvala la badìa dal padronato feudale , onde sino all' ultimo Concordato è stala provveduta secondo i mesi e lo regolo della Romana cancellerìa .
   S. Maria a Maialino. Sul vertice settentrionale della collina di Melatimi , ove è oggi piantata una croce e si disceruono reliquie di fabbricalo , in linea longitudinale del devastato Castello, fu già 1111 monastero, non menzionalo nella conferma di Anastasio perchè o già dismesso o perfettamente al Vescovo subordinato . Fuor di dubbio la conventualità era estinta prima del 12anno dal quale fra i Canonici Aprutini si legge Lucas Abbas de Maialino . A nomina Luce Abbatis Ecclesie S. Marie de Mclatino e di tre altri compatroni , il Capitolo conferì la Chiesa di S. Maria de Sorlala nel 129J. ( Ar. Cap. 11. 5. ) . Rileveremo dalla Cronichetla di S. Onofrio elio gli Abati secolari di Mobilino ebbero*ben anche una porzione ili patronato sulla Chiesa di S. Lorenzo a Cesellano . L' ultimo fra loro fu Giovanni Umili Abbas venerabilis Abbatie S. Marie de Maialino , di cui ho veduta una bolla istituzionale meritevole ili riflessione . Vacando , per rinuncia latta nelle sue inani da Sir Mariotto di Giacomo , la curata di S. Pietro ad Lacum , ei la conferisce ad un tal Alessandro di Luca , presentalo dai patroni Marino del Betiviverc e donna Vincenza vedova di Giovanni Rerarduc-ci , in nome e parte di Maria Giacoma di lei figlia , moglie di Gio. Ballista di Marcantonio dell' Aquila : e delega 1' ini missione nel possesso a Sir Bernardino di Andrea Can. Aprutino . L' Abate non soscrive la bolla , ma firma per commissione di lui Sir Cola di Battista Cari. Aprutino, Notajo Apo-slolico . La data è de'5. Giugno i5n . O in quel dì stesso però restò 1' Umili dalla morie umiliato , o trovavasi vicinissimo ad esserlo ; mentre non più che sette giorni dopo Giulio II. incorporò la nostra badìa alla pievanìa ed ai canonicati di Campii , cioè non appena verificata la vacanza , per essersi già da quattro anni segnata la grazia dell' annessione .
   A taluno mcn versato nelle Storie sembrerà strabocchevole il numero de'ccnobj esistili tra il corso del Vomano e le frontiere del Pontificio dominio : eppure è verissimo che ve ne fiorirono anche degli altri . Concorrono indizi di non leggiero momento a farci credere in specie clic siale sieuo da Monaci possedute e servite lo dirute Chiese di S. Sisto nelle pertinenze ili Vallenquina in Valle Castellana , e di S. Timideo o Timeo a Selva do' Colli : non che le esistenti di S. Angelo Abamano , rurale nel territorio di S. Omero ( a mio avviso ricostruita in piccolo ) e di S. Vittorino al Poggio , curata nel tcuimcnlo di Teramo . Ma perchè tali indi/j non bastano a stabilire una morale certezza , lo passaggio alle