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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   di Not. Scipione ile Lnurentia Napolitano . Fu convenulo che se al Mar-clicse riusciva provare dentro lo spazio di quindici anni la qualità feudale del Gambaronc , si dovesse questo a lui restituire , salvo il rimborso dei mille ducali a favore del monastero : altrimenti eh' ci decadesse da ogni drillo di rivindica . Erano scorsi appena quattio anni , quando il Marchese , malgrado la convenzione e senza aver nulla documentato , di autorità propria et de facto occiqò il controvertilo terreno liuquì posseduto dai Monaci . Piede impulso a sì falla prepotenza la j oco prudente durezza del Priore 1). Mauro da So/mona , il quale mcn saggio del Preposto Geronimo , condiscender non volle uè a donare nè a vendere un cavallo , che il Marchese assaissimo desiderava . Ebbero un bel ricorrere e strepitare i Monaci e contro Baldassarre e contro il Principe di Caserta di lui figlio , i quali si goderono le rendile del Gambaronc fino al i534- Ma ai] 21. Aprile di qucll' anno le cose cambiarono faccia . Per sentenza del sacro Consiglio fu il Principe condannalo a pagare il valore totale del Gamba-roue nello stalo in cui trovavasi all' epoca dello spoglio , cioè ai 9. Marzo i5G3. e gl'interessi de'mille ducali sborsali per gli anni 21., ne'quali lo avea ingiustamente posseduto . Il l)ol. di leggi Diomede de Abbatibus di Città-Ducale , Giudice della Nocella e di Castelnuovo (1) restò dal Consiglio delegato all' apprezzo ed alla liquidazione , la quale venne fissata a 4788- ducali . A fronte però e della sentenza e della liquidazione , il monastero non riebbe nè il terreno nè la somma definita , ma dalle belle parole e dalla potenza de' Sigg. di Acquaviva fu tenuto a bada fino al iG33. coli' annua prestazione di cento ducati , clic si facevano pagare per mezzo dell' Erario di Corropoli a titolo d' interesse dei mille , e che si ricevevano dal monastero senza pregiudizio delle sue ragioni . Venne finalmente 1111 momento favorevole nel x034- quando essendo morto Monsig. Giuseppe di Acquaviva c sequestrali ad istanza de' creditori, con tutt'i suoi beni , anche il feudo di Corropoli , si maneggiarono i Monaci in Napoli ed ottennero dal sacro Consiglio ordini diretti all' Udienza di Glieli perchè fossero riposti c mantenuti nel possesso del Gambarone , dal quale possesso mai più non decaddero .
   Avanti clic perdiamo di mira il secolo XVI. giova notar tre cose . La prima clic dopo 1' unione della Badìa di Ferentillo o Fiorentillo al Capitolo Laterancsc , 1' annuo censo della libbra di cera convertissi nell' annua prestazione di un fiorino , o sia di cinque paoli : La seconda , che volendo i cittadini di Corropoli redimersi dagli annui canoni , che la maggior parte di essi pagava al monastero pei terreni di antica dipendenza della Chiesa di Mcjulano se li prese a suo carico ed in perpetuo affitto quell' Università , obbligandosi nel ìSgg. di pagare al monastero nel santo Natale 1' annua corrisposta di nove ducati e mezzo sotto titolo di Demanj . Costa da 1111 catasto del i520. che i4o. persone possedevano a quell' e-poca in 44- diverse contrade non meno di 5gG. toniolate di dominio diretto di S. Maria , le quali venivano stimate per libbre 3ai. e soldi 17.
   (1) O imo seimila coimm.it.' ave* divisi i quartieri ili Campii nc.ll' elezione del Giudice , o per qualche accidente il Giudice di Campii Tu denominalo dai pizzi . Luglio ijSO.
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