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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ritraeva , è vero , il monastero dalla totalità dei recidenti molto più di nove ducati e mezzo ; ma 1' esazione diveniva ogni giorno più difficile polla lunghezza del tempo , per le variazioni de' nomi , e per la confusione derivante dal passaggio dell' utile dominio da una mano all' altra : prescindendo dall' incomodo di riunire tante minute quantità . Ciò the in terzo luogo richiama nel secolo XVI. la nostra attenzione sono le vertenze tra i Vescovi Aprutini od i Priori di Mejulano circa la spirituale giurisdizione di Corrosoli . Clic quel paese sia appartenuto ed appartenga di dritto alla diocesi Aprutina , il persuade e la stessa sua posizione e la risaputa bolla di Anastasio IV. Nulla di meno è innegabile che i Celestini Priori di Me]ulano , iu qualità di successori degli antichi Preposti , lino dai primi anni del loro stabilimento ve 1' avessero esercitata : non essendosi forse ai Vescovi offerto un modo facile di ricuperarla . In una permuta di terreni fatta nel i535. dal Governatore della Chiesa di Gabiano leggesi l'assenso impartito da F. Bernardino da Solmona Priore di Mejulano , sedente prò Tribunali. Un mandato della Curia Romana de dispensando un impedimento di consanguinità vedesi diretto al Priore Celestino , in data de'9. Ottobre anno 8. di,Paolo III. e perciò del i54'2. A Simone Tonelli presentato , dietro la rinuncia di Andrea-Matteo di Acquaviva , alla rettorìa di S. Agnese da Dorotea Acquaviva Marchesa di Bitonto e Contessa di Corropoli , dà 1' istituzione canonica nel i55o. Maestro Giacinto da Brescia dell' ordine de' Celestini , il quale s' intitola Priore di S. Maria di Mejulano e Preposto di Corropoli : e chiama quel Paese Diocesi nostra . 1 diritti' rivindicati dai Vescovi nel Concilio di Trento misero iu posizione nuova Giacomo Silvcrio : e Basilio Vannuzj Vicario Aprutino , da S. Omero proseguendo la visita generale , comparve in Corropoli a 36. Aprile 15y4-Trovò chiuse le porte di S. Agnese , ma dopo tre in quattro ore aperte da un tal Giacomo Mu/.iani , ebbe campo di visitare 1' Eucaristia , il Fonte battesimale ,. gli altari ,-e di emanare i corrispondenti decreti, clic legger si possono negli atti esistenti nell' archivio Vescovile ( voi. 34- ) . Non era il Vannuzj riuscito ancora di Chiesa , quando sopravvenne il P. F. Cesare sotto-priore di Mejulano , il quale esigè una dichiarazione dal Vicario che tale visita si era fatta in virtù della delegazione Apostolica , accordata ai Vescovi dal Concilio di Trento nel can. Causa onmes Sess. 24. Il Rettore di S. Agnese D. Muzio Muziani di Corropoli fu invisibile (1) . Contro quest'ultimo atto i Priori alzarono le grida in Roma, chiamandolo novità, usurpazione , attentato . Si è conservato un breve de' a5. Maggio 15^5. col quale Gregorio XIII. commette al Vescovo di Penne di dare il suo giudizio formale , e d* inibire frattanto a Monsig. Giacomo Silvcrio qualunque innovazione . Ottenute eli' ebbero i Priori le lettere inibitoriali dalla Curia delegata , ed eseguita la notifica , non si diedero pena alcuna di far decidere la causa . Erano in possesso , onde non si brigarono di altro . Mal soffrendo queste forensi molestie Monsig. Ricci , portossi a visitar Corropoli ai 20. Settembre i583., avvegnaché vi si portasse indarno per le incontrate opposi-
   (1) Ecco perche c jiicno di asprezza il decreto latto dallo stesso Vannuzj nella visita delle Chiese di S. Arcangelo e di S. Elia nel lenimento di Bellanlu , da O. Muzio possedute, trovate per »llro senza porle , col tetto rotto e piene d' immondezze .