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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   doni. Allora sì clic il P. Priore , non contento di aver fatta ripetere 1' inibitoria al novello Vescovo per parte della Curia di Penne , nianeggiossi in Roma per ottenere una nuova commissione più confacentc alle sue mire . Gli riuscì averla di fatti come la desiderava pel Vicario generale di Rieti Dot. Domenico Negri di Leonessa , il quale ai 3. Settembre i583. dopo una filza di visa e di visis , sentenziò profitto Dito Episcopo Aprutino nullatenus jus visitanti co/npetiisse seu competere Monasterium prcedictum S. Maria: Mejulano? , seti Ecclesiam S. Agnetis eidem Monasterio anne-xam : dictamque Terroni Corropolis Nullius Diivcesis exislere , ac successive ejusdem Terree ac prcedicti Monasterii et Ecclesiie administrationem, regi meri , curarti , et jurisdictionem tam in spiritualibus quarti in tempora-lilms , in laicos et in clerìcos , pieno jure ad prcedictum Dnum Priorati et. Prcepositum , uti proprium Ordinarium , spet tasse ac pytinuisse spe-ctareque ac pertinere . Sia clic il Vescovo Aprutino non fosse stato altrimenti citato ebe per editto , affisso alla porta della Cattedrale di Rieti , come ha una memoria da me letta : sia che non si fosse abbassato a contendere avanti il Vicario Nero \ quel che sembra ravvisarsi di sicuro dalla sentenza si è eh' ei 11011 comparve affatto in causa . Vi fecero sì pompa quattordici testimonj esaminati a richiesta del Priore e della Università di Corropoli , i quali dissero quanto si volle circa 1' immemorabile possesso . E perche faceva qualche peso la mancanza assoluta de' titoli della voluta giurisdizione , si fece ai testimonj sojjgiugncrc che forse nell' archivio di Mejulano erano i titoli esistiti , ma potevansi essere smarriti nell' ingresso in Regno di lle truppe Francesi sotto il Duca di Guisa , quando il monastero fu saccheggiato .
   Era troppo ragionevole che Ricci della riferita sentenza si gravasse . Un' allegazione in difesa del P. Priore parla di una risoluzione Rotale del i. Aprile i585. corani Babaio , con cui fu preparata la nullità della sentenza Reatina ob defedimi citationis , e la manutenzione del Vescovo nel quasi-possesso della giurisdizione. Dico preparata ? essendo noto che nelle sue risoluzioni la Rota non fa che produrre i motivi , i quali la inducono a così sentire , senza definire per allora la causa ; richiedendosi una nuova istanza per la sentenza definitiva . Or poiché il punto principale della giurisdizione quasi-Episcopale pretesa dai Priori sopra Corropoli , come sopra un territorio separato dalla diocesi Aprulina e colla qualità Nullius , non venne deciso, e Ricci fu prevenuto dalla morte; si contentarono i Vescovi di lui successori di ravvivare di tanto in tanto la causa. I Priori al contrario come quelli che trovavansi nel pieno possesso di quanto pretendevano, posero tutto lo studio a declinare da qualunque esame in petitorio , badando solo a fortificarsi in possessorio . L' arma più valevole in questo genere di cui si provvidero fu un mandato di Camillo Borghesi Uditor generale della Camera Apostolica , spedito ai ia. Gennajo 1596. perchè il Priore di Mejulano fosse mantenuto nel possesso della giurisdizione ordinaria sopra Corropoli , ed in ciò molestato non fosse dal Vescovo Aprutino . Simile mandato si procurarono da Gio. Domenico Spinola anch' esso A. C. ai 5. Ottobre 1616. Conservarono gelosamente in archivio quante carte provvedenti da Roma potessero comprovare essere i medesimi riputati superiori indipendenti della Diocesi Xullius di Corropoli . Una fra queste è la delegazione che al Rino P. Abate ili S. Maria in Mejulano della Terra di Corropoli , Diocesi Nul-