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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   iella di là dalla Ubrala , di S. Anastasio , c di S. Salvatore a Nuciliano , godute da beneficiati forestieri . Non erano estinti i bcuclìcj , quantunque fossero dirute le Chiese di S. Leopardo , de' SS. Simone e Macario al di là della Ubrala , e di S. Silvestro . Quello di S. Maria ad Campora , Chiesa puranchc diruta , trovavasi unita alla parrocchiale di S. Agnese . Non mancò 1' Abate Zannotti di visitare quattro cappelle, dette volgornicnte Icone , site entro il lenimento di Corropoli , cioè la Madonna di Loreto alle piane , S. Maria sulla strada che conduce al monastero , la Madonna del Carmine allrimente S. Michele nella strada della centinaia , poco prima dotata dal Dot. Fisico Prosdociino Flajani , e la Madonna della Parificazione nella strada dei colle , rcceulcmenle ristorala e dilatata . Non si la mollo della Chiesa di S. Benedetto a Galliano , di S. Scolastica, e dell' allra dentro Corropoli , perchè esenti . Appunto pel numero strabocchevole de' Preti e Chierici , ciascuno de' quali goder volca la franchigia dal fuoco e dal testatico, passò qualche dissapore fra gli Abati e i Governatori del monte delle trenta famiglie nobili di Napoli , possessore del feudo di Corropoli o piuttosto procuratore irrevocabile del q. Vincenzo Brancacci , utile signore di quella Terra . In una delle memorie scrille allora per parie dell' Abate vengono co' proprj nomi annoverali in Corropoli ventuno Sacerdoti secolari beneficiati : ( oltre i forestieri ) altri dodici non beneficiati , due Diaconi , tic Suddiaconi , venti Chierici minori , quattro Chierici conjugati, ed undici Diaconi selvaggi. L' aulorc si sforza dimostrare esser questo numero proporzionato alle Chiese e cappellanìe , abbondanti in Corropoli .
   Riguardo alla giurisdizione spirituale , un cambiamento importante fu per accadere nel 17.fi. Nel definitorio della congregazione Celestina de' 3o. Ottobre fu risoluto ottenere dalla S. Sede che la potestà ordinaria sopra Corropoli , annessa alla Badìa di Mcjulano , e quella sopra S. Benedetto in PeriUis , appoggiata agli Abati di Collcmaggio in Aquila, si dovessero unire nella persona sola del P. Generale prò tempore ; onde si considerassero i due suddetti territori come incorporati alla diocesi Nullius Morroucsc. E già Bcncdcllo XIV. in ampia bolla de' 12. Aprile 1742. nel confermare i privilegi de' Celestini , sanzionato avea sì fatta risoluzione . Si opposero però il Clero ed il Comune di Corropoli , ai quali dispiaceva clic i loro Abati perdessero una caratteristica così onorifica , e clic gli affari ecclesiastici del loro Paese dovessero per 1' avvenire dipendere dalla lontana Curia Morronese . Inviarono deputati in Roma , e minacciarono di sotloporsi alla giurisdizione del Vescovo Apruliuo . Tanto strepito fece sì che la congregazione prendesse in scria considerazione 1' affare . Per lo clic nel capitolo generale tenuto in Maggio del 1743. si decise clic, salvo al P. Generale il titolo di Ordinario di Corropoli , durassero come per lo avanti gli Abati di Mcjulano nel pieno ed indipendente esercizio della giurisdizione , colla denominazione di Vicarj Generali : temperamento approvato dalla sacra Congregazione de' Vescovi e Regolari , e dal Cardinal Rivera proiettore dell' ordine , sotto il dì 5. Settembre 1745., confermato finalmente dallo stesso Pontéfice ai 20. Dicembre dell'anno medesimo: inserito e pubblicato negli atti del capitolo del 1740».
   Disbrigato 1' articolo della giurisdizione quasi Vescovile , per le nieuio-lic clic restano fa d' uopo tornare alquanto indietro . Nel 1629. il P. Abate s' invogliò forte di comprare il feudo di Corropoli , e ne fccc delle premure presso la Religione , appoggiate efficacemente da D. Donato di Lucerà stalo