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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   anch' egli Abate in Mejulano , e che allora stanziava iu Sol mona non so in rjuale carica . Insisteva costui che se 1' Ordine avea compralo un palazzo in Roma dell' annua rendita di 700. scudi pel prezzo di 22000. , inolio più dovea muoversi ad acquistare Corro,>oli , per un prezzo eguale e l'orse minore , da cui si sarebbero ritraili almeno annui scudi i5oo. » Ma perchè » non sono considerale queste cose , io non ne spero cosa veruna . Non sia-» mo degni portare stivali , perchè liavemo troppo corte le ginocchio » : così ci rispondeva all' Abate di Mejulano a' 18. Aprile . Cercavano i due zelanti che il monastero venisse autorizzato a contrarre un debito censu.de , estinguibile entro pochi anni , per la somma che mancava , ma non ebbero riletto i loro sforzi . Si raccoglie dal caiteggio che a (pu lì' epoca le rendite del feudo già si percepivano dal monte delle trenta . I.o stesso progetto fu messo iu campo imi' altra volta dopo la moile di Monsig. Giuseppe di Acqua-viva , e 1' Abate di quel tempo scrisse una memoria mollo sensata , ove racchiuse tuli' i molivi, po' quali era espediente comprare la signorìa di Corropoli . Giusto sono le veduto economiche, ma fa nausea l'articolo clic trascrivo : » Con la suddetta compra il Monasterio si comprerebbe la quiete, » poiché questa gente di Corropoli per esser di natura insolente c fumosa , x> conforme la bau prnllirnla il P. Abate Gagliano , il P. Ab. Zaiinotli , » et il P. Ab. 1). Donato di Lucerà , vedendosi soggetta a due bastoni , « del governo spirituale e temporale , mutarebbo registro » . A queste ambizioso mire siamo debitori di una descrizione di Corropoli , 0 di uno stato esatto dello rendite di quella signorìa . Benché Corropoli in quei tempi contasse appena iooo. anime unite in 2C0. fuochi , pure avea il territorio ben coltivalo e vi fioriva l'industria de'risi . La Terra era cinta di muraglie, ed avea due ingressi . Su quello ili levante era la casa di S. Benedetto a Gabiano , ed accosto la porta di tramontana il palazzo baronale Questo era a tre piaui con ampio corlilo , scuderìa per 4o. cavalli , magazzini , sale , cappella , ed ottime camere . Era decorato di giardini , fontane , peschiera , e di un frutteto per 1' estensione di cinque tomolate : quindi non è meraviglia se i Principi di Caserta vi avessero per molto tempo riseduto. Essi formati si avevano iu Corropoli Ire luoghi di diporto , cioè una torre con peschiera e fontane coperto, vicino la porta di levante : altra torre con giardino , abbellito una volta ila giuochi di acqua , in contrada della Scenlella : ed il casino alla montagnola , costato ai Sigg. di Acquaviva otto mila ducali , nel cui piano superiore si contavano dieci buone camere , oltre la sala e la cappella . Il feudo di Corropoli fruttava ai mentovati Signori tre mila ducati : ma aggiudicato al monto delle trenta per ducati 40000- hi rendita diminuì più della metà , a causa dell' infedele amministrazione . Nasceva la rendita da diversi terreni , da due ìnolini , dall' affilio della Mastrodattìa , del Barcollalo , seu danni dati e ile' dritti di piazza , dai proventi nei giu-dizj in prima e seconda istanza , lauto civili che criminali , dal quinto sulla raccolta do' risi , da conto tomoli ili grano pagati dall' Università pel diritto proibitivo del /orno, e da 170. ducati pagali pure dall' Università, a titolo di camerli'igato , colletta di S. Maria , paglia e lagne , zecca , portula-rìui , ed offerta di Natale , giusta un' aulica convenzione . Erano di patronato feudale la parrocchiale di S. Agnese per due parti , quattro rettorie nella stessi Chiesa, ed i benefici di S. Eupupa, S. Eutizio, S. Leopardo, S. Anastasio , e S. Maria a Ripoli . Si augurava il P. Abate progettista di ottenere a suo tempo dalla S. Sede 1' incorporazione eli colali benefiej .