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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   aSo
   secolo XVI. da clic riunivano per lo più le attribuzioni di Provinciali della congregazione di cpià dal fiume Pescara . Merita fra essi speciale menzione il P. F. Giambattista da Guardiagrelc noto nelle storie Celestine , il quale essendo Priore di S. Onofrio vi morì nel i5qo. in'odore di santità e con fama di miracoli . Ne fu trasferito il corpo , ritrovato incorrotto , nella sagrestìa , nel 1O23. e di là iu Chiesa , collocalo a desila dell' aliare maggiore , nel i6a5. come ha 1' iscrizione ornai mezzo cancellata , perchè scioperatamente delineata con pennello sul muro .
   Intanto nella Chiesa di S. Maria degli Angeli , quantunque ceduta alle Monache , duravano ad essere i confratelli dello stesso titolo . Congregati costoro nel giorno i3. Dicembre iGo3. risolsero chiedere all' Abate generale de' Celestini Pietro de Agellis la piccola Chiesa di S. Benedetto sopra mentovala , e lasciare S. Maria degli Angeli in piena balìa delle Monache. Condiscese a tale dinnnda il P. Generale sotto le condizioni seguenti: 1. che la Chiesa di S. Benedetto non lasciasse di dipendere dai Celestini, ed essere soggetta alla loro visita : 2. che il monastero continuasse a percepirne le rendite : 3. che al contrario la confraternita soddisfacesse a tulli gii obblighi di Messe , fornisse gli arredi, e ne mantenesse la fabbrica : 4- che fosse temila a proprie spese solennizzare la festa di S. Benedetto , nell' intelligenza di dover chiamare i Celestini per la celebrazione dei Divini uflìzj : 5. che nell' atto della Messa solenne si offrissero al Priore o Monaco celebrante , in recognitionem domi/di, due cerei del peso di sei libbre . Per quanto dure sembrassero queste condizioni , pur furono accettate dalla confraternita , la quale deputò tre de' suoi membri alla stipula dell' istrumento con D. Massenzio de Prato Priore di S. Onofrio , la quale seguì ai 21. Marzo iGoo.
   Il monastero di S. Onofrio per più di un titolo meritava ormai di essere elevato all' onore di Badìa : e tal onore venne al medesimo decretato non saprei dire precisamente il quando, ma di sicuro non prima dei 4- Luglio 1614* c n0» dopo i 5. Novembre 1G20. Imperciocché dell' epoca prima è una sentenza del Dot. Gaspare Rozzi Vicario generale , e di D. Gio. Luca de' Lucquc Pievano della Cattedrale , destinati con bolla Pontificia a conoscere ed approvare 1111 cambio di terreni• conchiuso fra la collegiata di Castclnuovo ed il monastero rappresentato dal Rev. I). Giacomo Romani Priore e da altri cinque Monaci Sacerdoti . Dell' epoca seconda è un' istrumento con cui D. Silvio Alessandrini di Castclnuovo assegna al P. Abate di S. Onofrio D. Antonio di Nocera due terreni a Cesena in contrada di Solata , onde si celebrasse iu perpetuo una Messa per settimana nell' aliare di S. Pier Celestino .
   Quando si voglia trasandar le brighe avute dagli Abati con Monsig. Bonafaccia , riguardo alla visita pastorale della Chiesa di S. Onofrio , e col Capitolo circa il luogo da occuparsi nella Cattedrale , allorché gli Abati vi si recavano