Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4 ', Niccola Palma

   

Pagina (281/341)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (281/341)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   a8i
   i3. Febbrajo 1807. trovavasi Abate il P. D. Odoardo Cappa nobile Aquilano e riputato Oratore . Già caduto è il tetto della Chiesa , e se nou ancora è crollato il cenobio ciò dee ripetersi da qualche cura che ne prese il Comune , cui venne ceduto , e che ne prende 1' enfiteuta , al quale il Comune lo ha censito . Durante 1' occupazione militare un solo terreno , per quanto mi costa , trovò compratore . Gli altri dopo il Concordato del 1818. sono stali addetti all' auincuto di dotazione della mensa Vescovile .
   S. Antonio Alate in Montone.
   Se facciamo attenzione al titolo : se abbiamo riflettuto che nello stabilirsi un nuovo cenobio si è in prima pensalo a trarre profitto dalle superstiti fabbriche di più antico dismesso , onde spesso uu Ordine è all' altro subentrato : e se ponghiamo a calcolo che l'istituto di S. Antonio Abate , denominato Viennese, restò propagato negli Apruzzi , ov' ebbe segnatamente S. Antonio al Borghetto , convertito in collegiata possiamo opinare che S. Antonio in Montone e gli altri nostri couvcnli del medesimo titolo sieno in origine appartenuti ai Monaci di S. Antonio Abate . Checche sia di ciò , Montone vantò annesso alla Chiesa di S. Antonio un piccolo monastero , tenuto nel secolo XVI. dai Celestini . Grancìa , soggetta a S. Onofrio , lo chiamò il Vescovo Montesanto nella più volte citata relazione , per stan'i un Monaco con un converso. Ne fece pur motto il Brunetti. Ilinc Montonam ascendis , Castelhdum monasterio Ca'lestinoruni omnium ( lib. 2. p. 28. ). Godevano costoro anche le rendite di S. Giacomo fuori le mura , Chiesa detta perciò PP. Coelestinorum da 'Visconti nel 1 Gì3. in una bolla di pubblicazione di Pontificio breve d' indulgenze per chi fosse per visitarla nella festa del santo Apostolo . Tosto darò conto dell' unione della Montonese Grancìa a S. Maria dello Splendore . Qnì ho ad osservare che delle due Chiese di Montone , governate un giorno dai Celestini , oggi serve al cullo S. Antonio sì, dal P. D. Giuseppe Pardi Priore dello Splendore ceduto ai Sigg. de' Bartolomei , già possessori delle contigue abitazioni , in virtù di permuta antecedentemente conchiusa : S. Giacomo 110 , perchè ridotto a cimitero . Avanti che stato fosse a tal uso destinato , venne trasferito alla Chiesa di S. Antonio il sepolcro di pietra , di non dispregevole esecuzione , che aveasi preparato il fondatore Bucciarello di Giacomo di Bartolomeo , al cui lato sinistro si legge : Hoc sepulcnim fecit fieri vir nobUis Bucciarellus Jacobi Pari bolo/nei de Montono , sub anno Domini M C C CLXXXX. Indie. XIIII. e perciò negli ultimi quattro mesi del i3go. Vi venne pur trasportata , e addetta a sostenere il vaso dell' acqua lustrale , una colonnetta coli' iscrizione: liane capellam fecit fieri vir nobiliv Bucciarellus Jacobi Barlholomci de Montono , sub anno Domini MCCCLXXKXI. de mense l'ebruarii XIIII. Ind. La memoria di Bucciarello si è conservata ben anche in una lista di esigenze del Capitolo Lateranese , da me rinvenuta nel-1' archivio di Mejulano: Ecclesia S. Jacobi de castro Montoni , sub censu unius libra? cene in resurrectione Domini . /Edificata per Bucciarellum Jacobi de dicto castro Montoni in fundo Latcruncnsis .
   3lj