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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   altre carte contengono . Quei Leni eli S. Domenico ( ed intendasi lo stesso degli altri conventi soppressi nel 1809. ) clic fino al i8i5. non avevano trovati compratori, formarono per elicilo del Concordato del 1818. l'amministrazione del Patrimonio Ecclesiastico regolare ed hanno in seguito servito alle dotazioni convenute negli articoli 4- e 7. La confraternita del Rosario si è generosamente caricala del 11011 lieve peso della manutenzione della Chiesa : ed il convento è divenuto caserma militare , a disposizione del Regni Ministero della guerra .
   Se non si conosce la fondazione di S. Domenico in Teramo perchè antica , hen si conoste quella di S. Gregorio, in Monlorio assai recente . Piacque a Gregorio Falcluni di Monlorio , ottuagenario e senza figli , donare causa morlis tutto il suo ai PI*. Domenicani con istrumento di Not. Gregorio Marcacci de' 17. Fcbbrajo 1702. a condizione clic aprissero in Monlorio un convento , con Chiesa da portare il titolo di S. Gregorio Na-zianzeno, o nella nuova ed imperfetta fabbrica della congregazione dell'oratorio di S. Filippo Neri , o in altro silo da essere approvato dai Sigg. Giambattista Petrci e Giacomo Perolti . Precisamente sei anni sopravvisse il Falchini , essendo trapassato a' 17. Fcbbrajo 1708. Non furono pigri i PP. Predicatori a farsi immettere nel legale possesso de' superstiti beni di Gregorio dalla Regia 'Udienza di Teramo , e mi è passalo sott' occhio 1' inventario che ne formò Not. Francescantonio Caroselli , in presenza dell' Uditore commissario Gio. Leonardo Fred a . Ma dentro il medesimo anno 1708. la gelosìa , quell' erba indigena , la quale cresce rigogliosa anche dove non dovrebbe nè anche spuntare dal suolo , stimolò i tic Ordini mendicanti preesistenti in Monlorio a muovere opposizioni all' erezione del nuovo couveuto ( Ar. Vesc. car. div. n. 11. ) ad onta delle quali pollatisi i Domenicani colà , uè avendo potuto dai confratelli ottenere il locale di S. Filippo , si allogarono in prima nella seconda abitazione del fondatore , e comprata una casa dai coujugi Crescenzo e Margarita Palmarini , ne fecero una competente Chiesa . Malcontenti ciò non pertanto della ristrettezza delle fabbriche riuscirono a cambiarle nel 1738. con una casa ed un orto del Sig. Francesco Petrei nella stessa contrada di S. Giacomo , ove con disegno di Carlo Piazzaroli costruirono nuovo convento e nuova Chiesa, cnceniala nel 1761.
   Di Conventuali.
   Non mollo dopo la morte di S. Francesco cominciarono tra i suoi Frati gli scismi : essendosi la maggior parte di loro accomodata a possedere annue rendite e ad altre mitigazioni accordale dai Pontefici , ed avendo per lo contrario alcuni amato meglio uscir dai conventi c ritirarsi altrove , ondo conservare letteralmente la primiera istituzione . Perchè rimasero negli antichi conventi , e perchè professavano di vivere in comune, uniformemente ad una sola e medesima regola , i primi appellati si sono Conventuali ; mentre fin dai secondi vogliono gli Osservanti desumer 1' origine . Entrar non deb-l>o ai contrastati diritti di preeminenza fra i due istituti : ma essendosi i Conventuali mantenuti in tutti gli antichi ccnobj Francescani della nostra Regione , 1' ordine dei tempi esige eh' io qui dica di loro quel che ne so .
   Nella Chiesa di S. Francesco di Teramo si è conservata una lapida del tenor seguente : Basilicam hanc temporum vetustatc , prout ex ia27.