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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
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et. i327. inibì sculptis patebat, pene collnl'Onlem , Fratcr Benedici us J.i-bcratus a Fonticulis , Dui Gnsptir'ts de Torres liIspani urbis hujus Prue-toris favore , Francisci Mulii et IAtene Ferrncs/di Procuratorum cura , piisque fidclium cleemosinis, instauranda cui avi/. Anno Diii MDLXXVII. Sol nel 1227. cioè n:'ir «mio prossimo seguente ;il passaggio alla gloria del sauto Patriarca , si appose il millesimo alla primitiva Chiesa giù terminata ; non dee sembrare assurda la tradizione, la quale uiole che il convento di Teramo fosse stato fondalo dallo stesso S. Francesco, con quelle povere fabbriche e con (pici piccolo pozzo di acqua , che verso tramontana , a levante dell'antico coro, ben si discernono dagl'ingrandimenti fatti sul cadere del secolo XVf. Non sappiamo perchè il Clero secolare vedesse di mal occhio i Minori: cosla bensì da un breve di Papa Niccolò iu data di llouia a pini S. Pctrum , VII. hi. Mari il unno secando , che il Guardiano e i Frati cransi con lui querelali di Luca Abate secolare di Melatimi , di Niccolò de Silva , Tommaso de Ripa , Berardo di Bisogno , Silvestro di Miano , Berardo de Valle e Pietro di Pasquale Canonici Aprulini , non die di nitri sette Ecclesiastici della Città , i quali portatisi al convento aveano a colpi di pietre ferito alcuni Frali con cll'usionc di sangue . Il Pontefice ingiiinsc al Vescovo Aprutino , cui fu diretto il breve , di dichiarar quei quattordici scomunicati vitandi , a se riserbando 1' assoluzione , da non chiedersi senza le testimoniali del Vescovo di aver già eglino data soddisfazione alle parli ofiò-se . Dal tempo in cui i nominati Canonici fiorivano ( Vedi Cap. XXXV. ) è agevole riferire questa più antica carta de' PI'. Conventuali di Teramo « Niccolò III. ed al 1279. Ricuperala in sì fatto modo la tranquillità , poterono i Religiosi attendere alle loro cose : costruire il campanile , alle cui pedamenta si legge A^D. MCCCIX. M. ATNUS FL0R1I D. SACO VALENTINO FECIT li. OPVS ed ampliare la Chiesa nel 1327. ( come la surriferita lapida accenna ) in gara co' Domenicani ; essendo i due tempi presso a poco uguali nell' area , nella materia, nella forma, e nell' epoca del lavoro . L' unica differenza rimarchevole consiste die iu S. Domenico il tetto è sostenuto da pilastri arcali posti nell' interno ; laddove il copri mento di S. Francesco a cavalli era raccomandato a sopra-forti sporgenti al di fuori. La rottura appunto di un cavallo ed il necessario rovesciamento d' una porzione del tetto fecero al Guardiano P. Maestro Nicol ini ila S. Omero concepir 1' idea di rassodar le mura della Chiesa e munir questa di volta , sul declinare dell'ultimo scorso secolo, nè poco egli all'uopo operò, finché visse . Entrò nelle sue mire il successore P. Maestro Paolini da Giulia , il quale accorgendosi essere il dispendio supcriore ai mezzi della religiosa famiglia , risolse in fine di accorciar 1' edilizio , dividendolo per mettà con una muraglia , cui addossò 1' altare maggiore . La dimidiata e rinnovala Chiesa fu interamente dipinta a fresco da Vincenzo Buldati , ed è oggi mantenuta dalla confraternita di S. Antonio di Padova : laddove il convento è stalo convertito in locale delle due Direzioni finanziere della provincia , non clic degli ullizj c magazzini da entrambe dipendenti , e della Camera notariale .
Facciasi una riflessione . La bolla d'indulgenza del i3oG. mentovata nel Cap. XX.XVIII. non indica una recente fondazione di S. Francesco in Teramo , che abbiamo veduto preesistcrc almeno da 79. anni avanti : dun-