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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   grcghc , quanto in forza di consimile decreto di S. Pio V. Ma indi a non molto, forse a cagione de'banditi che nella fine del secolo XVI. e ne' prin-cipj del XVII. non cessavano d' infestar le campagne 9 abbandonando 1' antico e romito convento , passarono in un altro , cretto nel colle cbe sovrasta a Molitorio , cui diedero il titolo della Concezione di Maria SS. Come e quando i PP. Osservanti stati fossero obbligali ad una seconda traslocazioue, si disse nel Cap. LXXXVIII. Fu il dì 12. Maggio 1686. , in cui proces-sionalincnte portando eglino la statua dell' Immacolata dentro la Terra e cantando una Messa solenne in temporaneo altare avanti 1' impiantata Croce , presero possesso del terzo loro stabilimento . Ilo forte sospetto però cbe ai Frali uon fosse toccato di fare una nuova emigrazione , col tornarsene al convento sul colle , non lutto occupato dall'imperfetto Castello, e del quale perciò anche oggi rimangono gli avanzi . Tale fu almeno 1' ordine loro ingiunto dal Provinciale F. Paolo da Introduco , in vista di provvedimento emesso dal Definitorio congregato in Propezzano nel Maggio 170G. a considerazione specialmente di una certa rivalità da' Montoiicsi spiegata contro la rcli giosa famiglia per particolari deferenze . Se 1' ordine non fu meramente dettalo da prudente politica , e se venne eseguilo ; bisogna annoverare la quarta traslazione , o sia il reingresso al terzo chiostro nel centro di Molitorio , finalmente compiuto per munificenza del Ile Carlo di Borbone nel 1755. come ha 1' iscrizione lapidaria sopra la porta della Chiesa . Indubitatamente da allora hanno i PP. Osservanti abitata la trasformata casa del Falchiui , fino alla restrizione de' conventi ancorché di veri mendicanti, voluta dal Governo miUtare nel 1811 : e secondo le apparenze, più non torneranno ad abitarla .
   S. Bernardino di Campii . Facendo astrazione dagl' incorporati Claroni , è questo il più antico convento nella nostra Regione degli Osservanti propriamente dclli . Per buona sorte fra le poche superstiti pagine del terzo libro di Brunetti evvi la 6/\. ed ivi . B. Joannes de Capestrano sius con-cionibus populum Camplensem ad Monasterium prò fratribus S. Francisci de obscrvantia construendum adduxit, ci ab Univcrsitate et Ecclesia; pa-tronis bonis S. Joannis de Castiglione cessis , quibus distractis Pontificia liccntia in Coenobii fabrica pecunia erogaretur . Collem S. Lucia; , ab Ecclesia ibi sita dictum, prò Conventu Bcatus elcgit . . . Abbate S. Quiriti, uti superiore Ecclesia: S. Petri , asserii iente i3. Jurinarii i44o• cui ager in excambium datus fuit, et 10. Martii 1^76. ea S. Lucice Ecclesia diruta fuit, F. Nicolao de Fara generali provincia: Vicario interveniente . Orta inter Piwpositum S. Salvatoris et fratres prò finibus controversia , 3o. Januarii i5S3. termini appositi : et iterum ea ile re prò Monasterio judicatum 6. Julii 1606. Reformati , ex tuie Observantium con-gregatione orti, hoc coenobiuni occupavcre anno i5g/f.. Observantibus restii ut uni etc. In hoc coenobio divinimi ailventum prieslolalur Fr. Ba-ptista e Florentia contemplationis incarnationis divini Verbi ita devotus , ut ea verba pronunciare non valeret: et verbum Caro factum est, et homo factus est . Dum sacrimi celebrans consce rat ionis verba proferebat , tam-quam ebrius suavissimie dulcedinis tremens in lacrimas crumpebat , orans clevatus in aere visus , ab omnibus vivens venerabatur, et corpus nttne integrimi seivatur. Della fondazione c della inversione per essa ilei beni di S. Giovanni parlano il VYadingo ( t. 12. p. 11. 11. 26. ) ed il Consagi