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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
a9°
( prov, di S. Bcrn. conv. XIV. ) dal contesto de' quali si ha clic il Santo non ebbe bisogno di Pontificia autorizzazione , essendo egli fornito di facoltà ]>er operare novelle fondazioni , e trovandosi Commissario generale dell' Ordine : che occorse però la licenza per 1' alienazione delle rendite della Chiesa a Castiglione , accordata da Niccolò V. con breve ex Apostolica; de' (j. Febbrajo i448. diretto per l'esecuzione all'Abate di S. Mariano di Nocella: e che al nato convento , capace di i3. Frati , si die il titolo di S. Bernardino, cui S. Giovanili da Capestrano dedicava ogni nuova fondazione , come il Barberio osservò nella vita di costui . Il P. Francesco da Arischia cronologo della piovincia in una raccolta di memorie del 1771- manoscritta aggiunse che il beato fondatore abitò per qualche tempo in quel convento , mostrandosi fino a' giorni nostri la stanza ove dimorò , e conservandosi in un' urna nella Chiesa un mantello di lui : il clic è verissimo . Essendo nel 1811. tornata l'aria ad esser sana pe' viaggiatori , potei riscontrar le carte deposte in un cantone della librerìa , e verificando 1' esattezza dei riportati Scrittori , convincermi che la Storia , maneggiata da critici Autori e dedotta dai documenti, presenta una certezza morale , la quale nel suo effetto non cede punto alla fisica . La più antica pergamena è un istrumento stipulalo da Not. Giovanni di Antonello Maltei nel convento di S. Francesco a' ai. Novembre 144^- •> col quale la Comunità e parecchi particolari , patroni di S. Gio. a Castiglione , col consenso dell' Abate di Nocella Niccolò Tuzj , Ordinario , ratificarono la cessione precedentemente fatta corani reverendo in Cìiristo Patre , Fratre Johanne de Capistrano , ordinis Minorimi S. Francisci de obsen>antia . Di poco posteriore è la seconda pergamena consistente in una bolla di Amico della Rocca Vescovo Aquilano , in qualità di Commendatario de' SS. Quirico e Giulitta , della data de' i3. Gennajo 1449' ) ovc asserisce esserglisi esposto per venerabilem et religiosum fratrem Johannem de Capestrano avere i nobili uomini dell' Università di Campii decretato di costruire un convento ad uso de' Minori dell* osservanza nel colle di S. Lucia , ov' è una Chiesa di datta Santa soggetta a S. Pietro in Campovalano, e perciò dipendente dalla badìa de' SS. Quirico e Giulitta . Or perchè dossa col suo piccolo territorio era per essere necessaria al suolo o del futuro cenobio o dell' orto , ed un divoto avea offerto in compenso alla cappella , da erigersi sotto lo stesso titolo nella Chiesa di S. Pietro , un terreno nelle piane di Campovalano ; perciò delega parimente all' Abate Nocellesc la facoltà di assegnarla all' uso richiesto • Presto si dovè metter mano all' opera , e con tale fervore che in capo a pochi anni si ebbero fabbriche capaci di un numero di Religiosi doppio di quello, cui eransi destinate . Significò Callisto III. con breve de' 18. Maggio i455. al Vescovo Aprutino che nel nostro convento servivano a Dio 35. Frati : che costoro avevano dato il velo a circa i5. donne , le quali rimanevansi nelle rispettive case , aspettando 1' edificazione di un chiostro : e che a comodo delle medesime desideravasi costruire un monastero dell' ordine dell' Osservanza nella Chiesa di S. Meria degli Angeli, appartenente ai confrati Flagellati, volgarmente chiamati della Scopa : e gli commise il concedere il domandato permesso , quando avesse trovato vero 1' esposto ( in ardi. S. M. Angcl. ) .
L' ideato trasferimento del titolo di S. Lucia nella collegiata di S. Pietro non ebbe luogo , perchè la piccola Chiesa , venuta a rimaner deutro 1' orto , restò per alcun tempo intatta . Pur volendo i PP. demolii la e sei-