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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tario , cedeva i divisati slabili : c che il Marchese , in qualità di patrono ,
   Iircstava 1' assenso . Ma se il Picrmarini si brigò poco della formalità , badò lenissimo ad un punto essenziale , di ri serba re cioè a' suoi successori la devoluzione degli assegnati beni , in caso di estinzione della convcntualilà . Elassi a3i. anno , si conobbe con quanto accorgimento si fosse apposta sì fatta clausola . Imperocché da privato puntiglio provocata la soppressione del nostro convento nel 1793 ; riuscì al Pievano rimettersi in possesso del locale , dell' orto , e dell' adjacente terreno . Gli altri capi di rendita rimasero destinati a fondo di pubbliche scuole : scuole , e prima e dopo che uscisse di moda il metodo normale , con poco successo e solo per intervalli realizzate : ed hanno in line contribuito alla dotazione del llcgal Collegio in Teramo .
   Sembra che della fondazione riferita stato fosse primario agente il P. Errici . Ei certamente fu operatore di un secondo stabilimento del suo Istituto fra noi . Era per le Monache di S. Giovanni piuttosto un peso clic uri vantaggio il possesso di S. Croce , stato anch' esso monastero di suore , indi dismesso ed incorporato a S. Giovanni coli' obbligo di mantenere un Prete al servigio di quella Chiesa. La Badessa Cecilia pertanto , e le altre Religiose al numero di trenta , facilmente si arrenderono alle premure dell' Errici divenuto Provinciale di Apouzo , ed a lui cederono Ecclesiam de-st il utam et collapsam , sub vocabulo et invocai ione S. Crucis , intus et prope mocnia Civitatis Terami, cum ipsius habitatione domorum, et hor-tis contiguis, acciò vi si aprisse un convento di Carmelitani. Neil'istrumen-to rogato da Not. Giuseppe Vivilacqna agli 11. Giugno 1578. sta inserito il consenso di Monsig. Giacomo Silvcrio . E questa la più antica e rilevante carta , che nel 1809. io rinvenni nel Carmine di Teramo . Le posteriori dello stesso secolo XVI. riduconsi ad acccttazioni di legati , fatte dal medesimo P. Errici € dai consecutivi Priori di S. Croce , c ad una provvisione della Sommaria del \5q-j. perchè il Regio fondaco de'sali in Giulia somministrasse al nostro Carmine 1' annua limosina di sei tomoli di sale , come la somministrava agli altri conventi di Teramo . Le memorie del XVII. secolo si aggirano intorno a brighe e litigj : coi Cappuccini circa la precedenza nelle processioni , e colla confraternita del Carmine relativamente a parecchie contestazioni , ripullulate anche dopo gli articoli convenuti ai 28. Agosto i65o. per istrumcnto di Not. Ascanio Transi , ed a' 22. Febbrajo 1671. con atto di Not. Francesco Tarasela di Canzano . Attribuisco all' influenza del P. Maestro Alessandro Marozzi di Teramo soggetto di dottrina e di vaglia , stato due volte Provinciale , 1' essersi trasferito il noviziato da Penne in Teramo , iu forza di decreto della sacra Congregazione de' Vescovi e Regolari de' 7. Agosto 1736. Alla prima notizia di questo, non furono pigri i Pennesi a produrre empara perchè se gli negasse il Regio exequatur. Esaminato 1' aflàre però ed intese le parti in conti-éddittorio , la Camera di S. Chiara ai 27. Febbrajo 1737. rilasciò il Regale beneplacito . Dietro ulteriori richiami di Città di Penne , nuovo e dispendioso giudizio si sostenne nella Camera suddetta, la'quale a' 17. Marzo 1739. confermò l'antecedente risoluto. Durò il noviziato in Teramo fino all'Ottobre del 1783. tempo in cui i Frati di soppiatto lo ripristinarono in Penne . Lo stesso Marozzi , a' Novembre 1745. accettò la donazione universale, che per rogito di Not. Gio. Antonio Ricci fece al convento il Sig. Pietro Varani domiciliato in