Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4 ', Niccola Palma
Pagina (298/341) Pagina
Pagina (298/341)
Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
298
zioni nella festa dell* annunziazione della Vergine , ed i parrocchiali all' Arciprete . Sì fatta cessione , non meno che la fondazione del convento , venne autorizzata da Gregorio XIII. a' 5. Giugno , anno quinto vale a dire del 15^6. La fabbrica però progredì con lentezza a causa delle carestie e degli alloggi , e tanto , che i Religiosi o sì o no vi furono introdotti avanti
10 spirare del secolo XVI. Dico così , perchè nella relazione ed limiti a di Montesanto si legge : Di là dal fiume verso mezzogiorno , nuovamente l' Università ha cercato il monasterio de' Capuccini. Dal divisato incartamento rilevasi in oltre che 1' ampliazione della Chiesa si fece nel iGoo : clic sorta controversia sulla territoriale giurisdizione del silo fra il Marchese di Montorio e quello della Valle-Siciliana , restò decisa nel 1714- in favore del primo: e che fino al 1734. Chiesa e convento , perchè compresi nella parrocchia di Monlorio , furono considerali dipendenti dalla diocesi Aprutina : ma che da quell' anno appunto , il Vescovo di Penne rivendicò ( e con ragione ) il suo jusso .
Il fervore de' Giuliesi è un contrapposto alla lentezza de' Monloriesi . Gli atti di fondazione ( Ar. Vesc. carte diverse n. 12. ) dimostrano che nel i5gG. essendosi la Comune risoluta ad ergere un convento di Cappuccini presso la piccola Chiesa di S. Angelo ; ogni cittadino volle contribuir qualche cosa , e ciascun contadino concorrere colle opere manuali . Il Conte di Conversano offrì una somma , ed il Duca di Atri accordò il permesso di tagliar da' suoi boschi quanto legname occorrerebbe per le fornaci , e per la costruzione . Questa cominciò dentro quell' anno , e per proseguirla si aspettava la licenza della sacra Congregazione de' Vescovi e Regolari , dalla cui commissione d' informo diretta al Vicario Aprutino nel giorno 4- Dicembre detto, hanno quegli atti principio. Vi si enuncia che Giulia conteneva 4oo. fuoclù, o più: allra pruova che le Università s'ingegnavano a nascondere
11 vero numero de' fuochi nelle numerazioni fiscali , e che di ordinario vi riuscivano. In fatti secondo la numerazione dell'anno precedente, Giulia era tassata per 291. fuochi . Ottenuto il rescritto da Roma , il convento restò innalzato con mirabile prestezza .
Del convento di Civitella non esistono alti di fondazione: ma nel primo bollario di Visconti ( voi. n. 8. ) ho incontrato la delegazione affidata al Pievano di benedire la Chiesa di S. Spirito de' PP. Cappuccini , già compiuta e provvista del necessario , in data de' a3. Gennajo iGia.
Venghiamo alla restrizione del 1811. Essa colpì quattro degli enumerati conventi , essendosi conservato soltanto quello di Montorio . S. Benedetto di Teramo è sialo riaperto a' iG. Dicembre 1816. S. Giacomo di Campii , a' 18. Maggio 1825. S. Spirito di Civitella ( abbandonato dai Religiosi fin dal 1806. ) a' 19. Marzo 1828. Non si è potuto ripristinare il convento di Giulia , per essersi acquistato da un particolare e convertito in fabbrica di cremor di tartaro .