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   superiore , appellò al Cardinale di Sabina Legato della Sede Apostolica in queste parti , ed ottenne che la cognizione della causa si fosse rimessa al Preposto di S. Silvestro a Miano , sul cui favore ella contava . Ecco un motivo di ricorso al Papa per parte di Santa . Urbano V. destinò giudice Guiglielmo Cardinale de' SS. Gio. e Paolo , cui ordinò procedere anche ne' giorni di ferie . Compilò costui in Viterbo gli atti nccessarj , e fò mestieri che là comparissero i procuratori dei due partiti. Al primo Settembre i'.ÌGj. Iu promulgata la sentenza , che omologò quella di F. Raimondo : onde Santa venne posta in possesso , non so con qual gusto di Cecca e delle sue tre aderenti . Un' anarchìa di venti mesi dovelt' essere sommamente pregiudizievole agi' interessi del monastero . Con inolt' avvedutezza dunque procac-ciossi Santa ai 17. Novembre 1.367. una bolla da Urbano V. autorizzante 1 Abate di Montesanto diocesi Ascolana a darle piena soddisfazione sugli spogli che il monastero avea sortiti ti nelle decime , rendite, terre, case, e scritture , con facoltà all' Abate di procedere alla scomunica contro gli usurpatori . Indefessamente occupata nel mettere iu salvo gli speciosi beni e jussi del monastero , volle Santa clic si formasse un Inventario legale delle terre feudali site nella Terra Morrieana , in Tczzano , Valle Castellana , Macchia , Rocca S. Maria , Rocca Totonesca , Cesano , Alvcnano , Piano maggiore , e nel tcnimeuto della stessa Città di Teramo : ove fossero spiegai' i servigj , che per ciascuna di esse erano i suffeudatarj tenuti di corrispondere . D' ordine della Regina Giovanna , spedilo per mano di Giovanni Avversano di Salerno Luogotenente del protonotario ai i3. Febbrajo 1377. il Capitano di Teramo si vide astretto a chiamare i vassalli del monastero , prendere le loro rivele , e formar 1' Inventario .
   Non so se la Cecca contradiltrice , o un' altra , giungesse al badessato dopo la morte di Santa . Certo si è che a' i5. Ottobre i383. 1' Abate di M. Casino approvò la scelta di Cecca di maestro Francesco di Teramo. Le Badesse ei He però non aspettavano le conferme per esercitar atti di giurisdizione ; poiché un istrumento di Not. Muzio di Cecco Belardelli di Joanella de' 5. Ottobre dell' anno stesso ci narra che Tommaso ili Berardo di Rai-nalluzio , col consenso di Plantadosa di lui moglie, per la salute dell'anima sua , colle ginocchia piegate , irrevocabilmente dedicò se stesso e i suoi averi a Dio ed a S. Gio. Battista, innanzi la Badessa Cecca; promettendo di risedere nel monastero e praticarvi i soliti uflìzj degli oblati . Dall' altro canto la Badessa lo ricevè al pane del monastero , a spese del quale si obbligò tenerlo e difenderlo . Un memorabile esempio di rigore diede la nostra Cecca ai 6. Aprile i386. avendo deposto il Rettore e quattro Prebendati di S. Croce in Pascellata, sul motivo ch'essendo stalo a lei riferito eh' essi mal governavano la Chiesa , ed avendoli perciò ella fatti citare avanti gli uflìziali del monastero , non erano comparsi . Anche i benelicj e le prebende di S. Silvestro de' Banconi , di S. Maria a Stornazzano , e di S. Giorgio di Rivo delle Lame erano conferiti dalle monache . I candidati , dopo aver prestato giuramento di fedeltà e di obbedienti» , ricevevano dalla Badessa 1' investitura , coli' imposizione della berretta .
   Verso lo spirare del secolo XIV. venne in testa alle monache di Scorzone di non pagare le decime ai Canonici Apmtini , non solo pei beni antichi, ma uè anco per quelli clic andavano acquistando dai particolari a titolo di legato . Ho trovalo un erudito consulto di quattro Dottori a favore del