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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 4
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1834, pagine 340
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sanguincorum , fagam arripucrai , et enti extra monaxterium . Nulla di più curioso di una particolarità , clic Ita la deposizione di Giuliana . Ella racconta di aver ripresa nelle occasioni Leila di Coletto , cosi : cave ne prae-dicta Jacias quia Dominus Vicarius ciucet nos iu monasterium S. Joan-Jiis . Quanto odiavano queste sciamate il severo costume delle monache di S. Giovanni ! Et praedicta Leila respondebat e/, ego nari possimi aliati Jtic-ere , quia semper molestor modo ab uno , modo ab alio . Che pasta ili mele era la buona Leila ! Infoi imito Monsig. Campano di «pianto era costato dal processo , non esitò punto a decretare che il monastero di S. Croie lòsse soppresso ed unito a*S. Giovanni . Era il dì 8. Gennajo 1477-allorché Cassandra Badessa di S. Giovanni , avanti la Chiesa di S. Croce , comparve alla presenza del Vicario Leonessa, cui esibì il privilegio di unione e richiese del reni possesso del monastero di S. Croce e de' suoi beni . 11 Vicario , osservato il Vescovile privilegio, introdusse Cassandra iu Chiesa Imo all' aitar maggiore, le fece aprire e chiudere le porte di quel monastero, e quindi intonò il Te Deum . Tutto fu raccolto iu atto pubblico da Giacomo de Tollis di Teramo Notajo Apostolico. Le sconsigliato monache di S. Croce non aspettarono , crcd' io , quel giorno fatale per abbandonare il loro antico monastero e portarsi Dio sa dove . Sono indotto a creder così dal vedere che uno ile' motivi allegali da Sisto IV. nella bolla spedita per la sanzione della surriferita unione ai 3o. Maggio del medesimo anno , si In jl non esser rimasta in S. Croce altra monaca tranne 1' Abbadessa Leila . Nel seguente anno 1.178. Giuliana fu riportata in Teramo, chi sa da qual vento . Avrebbe voluto lo stesso Leonessa , allora Vicario capitolare , ficcarla dentro S. Giovanni , ma gli si opposero le nostre monache , risolute di non aggregare alla loro compagnia una diffamata , fuggita una volta da S. Croce , ed un' altra volta da altro monastero , il quale non viene nominalo . Pretese almeno il Leonessa che Giuliana fosse alloggiata nel locale di S. Croce : ma nè meno iu ciò fu dalle monache secondato , fondando elleno il rifiuto s ila ragione clic Sisto IV. nella sopra cennata bolla avea prescritto che la Chiesa di S. Croce non fosse per 1 avvenire servila da monache , ma da un Prete secolare da scegliersi dalla Badessa di S. Giovanni . In vano il Vicario avvalorò la sua seconda pretensione colla pena di scomunica latae sententiae e di due once d' oro , da applicarsi alla camera del futuro Vescovo , come porta una sentenza de' 28. Aprile . L' Abbadessa Cassandra ne propose appello al Papa , e si procacciò a' i5. Giugno dall' A* C. una inibitoriale , clic sospese le censure e citò a comparire in Roma le parti .
S. Giovanni in Teramo.
Il tragico fine di Cola di Lucio ( Cap. XLIII. ) fece tanto disgustar del mondo Isabella , per vezzeggiativo Bella , di lui unica sorella , clic costei risolvè di convertire in monastero la casa paterna , ed ivi menare il resto de' giorni . La maggior difficoltà, la quale frapponevasi all' esecuzione del pio disegno, si era che della metà appunto di quella casa , per la parte di Cola , era entrata in possesso la Regia corte . Ma Isabella ottenne dal Re Carlo III. di Durazzo, ai r3. Marzo i384- , diploma spedito in Napoli per iuauo di Gentile de' Merolini di Sol'mona luogotenente VI Protonolario , con cui se le accordò il rilascio di tutta la casa , onde potervi edificare una