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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   8
   come di persona vivente
   parla lo Scardeoni
   il quale scrisse nel i56o. Ebbe un figlio di nome Orfeo
   notajo in Padova
   ove la sua famiglia lia tuttavia epigrafe sepolcrale. Veggansi Scardeone de antiq. Urbis Patav. fol. K. ii. Ziletti Index libror. Juris par. 3. Portenari Felicità di Padova
   lib. 7. cap. 5. p. a36. Salomonio Jnscript. Urbis Patav. p. igo. ia cedes S. Maria Magdal. Facciolati Fast. Gjrmn. Patav. par. 3. p. i64« « Papadopoli Hist. Gjrmn. Patav. lib. 1. cap. 20. n. 94. p. G8.
   ANDREA FORTI
   Se il primo Andrea non è nostro
   Ã¨ nato almeno ed è morto in Padova : ma temo forte che il secondo Andrea non abbia altrove avuto esistenza che negl'immensi campi dell'immaginazione. Tullj ( p. 87. ) ci conta di aver trovato in un manoscritto del secolo scorso ( il XVII. ) registrato come siegne : » Andrea Forte Giuriconsultu
   che forte di cognome
   stabile » nella fedeltà
   ed impareggiabile nella spada
   rubando le ore allo riposo
   Â» restituì nelle carte il furto a suoi agi rubato
   ed in sci Tomi le intiere » Questioni Legali con chiarezza fe manifeste
   ma non colla stampa
   perchè » 1' istabil ruota della fortuna col rivolgersi all' ingiù
   fe restare nella proli pria Patria quella gloria
   che colle stampe poteva immortalarla » . Non mancò il biografo di avvertire che mentre il Muzj nel dialogo 7. ms. numera tra i famosi Dottori di legge due individui della famiglia Forti
   Giulio cioè e Berardo
   niun motto poi faccia di Aiulrea : in vece però di entrare per tale riflessione in diffidenza sulla sincerità del manoscritto
   conciliò la bisogna col supporre che Andrea fosse fiorito dopo la morte del Muzj
   e senza altro esame allogò colui tra gli uomini illustri di Teramo del XVII. secolo . Or non essendo trascorso dal supposto Andrea al Tullj intervallo più lungo di cento anni o circa possibile
   io dico
   che in tempo così breve si fosse spenta ogni altra memoria e di un personaggio del pari valente nel maneggiar la spada e la penna
   e di un' opera
   la cui gloria dovea restare nella propria patria ? E chi poteva essere stalo autore del manoscritto? Ove questo conscrvavasi ? Tullj tacque
   sebbene ( p. 92. ) si avesse dato il vanto di aver estralta dalle tenebre la Cronologia da' Vescovi di Riccanali . Il misterioso manoscritto sarebbe mai consistilo in una scheda
   od in altro scartabello del nostro cantafavole ? Una specie di rossore che Tullj mostra d' indicarlo
   e lo stile del riferito tratto ine ne ingeriscono sospetto ; sospetto eh' è passato a divenir giudizio dall' aver io voluto ben osservare un albero genealogico della famiglia Forti
   formato da pubblici documenti d.al fu sig. Niccola Spagnoli sul cadere del XVIII. secolo
   in occasione di lit'gj concernenti la cappella di S. Luca ( vedi la cronichetta di S. Pietro ad A zzano ) e che ancor dai figli si custodisce . Benché cominci da Giovanni Forti e dal testamento di lui nel 1573 ; pur fra tanti nomi non vi si legge quello di Andrea . Salvo dunque a costui il dritto di venir traslocato al proprio silo
   quando alcuna fortunata scoperta fosse per trasmutare in mero scrupolo la mia attuale dubbiezza ; ci si chiami contento di qui rimanersi fino a novella revisione di causa .