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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   gio sulla preferenza de' sessi di Melchiorre Delfico : ma insieme con essi è venuta fuora una settima opera del conte di Longano
   ed e La Dirce tragedia
   con una lettera precedente a Gio-Battista Niccolini
   nella quale si è ingegnato conciliare le discordanti opinioni e regole circa la tragedia. L' indefessa applicazione e la facilità nello scrivere del sig. de Filippis-Delfico ci lasciano predire che di altri somiglianti prodotti sia per far dovizia alla nuova di lui patria . Siccome egli appartiene a noi soltanto in un senso
   così del pari in un solo aspetto può dirsi nostro
   LODOVICO LAZZARELLI
   Qui ( è Brunetti che parla
   lib. 3. p. 69. a t. et 70. ) et si e S. Severino in Piceno oriundus
   Campii tamen e primis sui orius diebus nsque dum vixit moram traxit : il che dallo stesso Lodovico vie» confessato nell' opera sua de' Fasti : Me fateor quondam genuit Septempeda tellus — Ardua
   seti Campii lac mini musa dedit . Nella vita di lui
   premessa a quest' opera
   si racconta aver egli
   ancor giovanetto
   descritta in verso eroico assai decente ed ornalo la storia della battaglia de' 27. Luglio 1460. nelle vicinanze di S. Flaviano ( Cap. L1I. ) e di essergli a\venuto che mentre la presentava ad Alessandro Sforzji ed agli altri capitani e che essi la ammiravano
   Luca Tozzoli Romano
   dopo averlo attentamente squadrato
   con quella soverchiante impertinenza che sempre fu e sarà sempre propria de' cortigiani
   il chiamò per giuoco la scimia de' Poeti
   alludendo l'orse ( rifictte Antinori
   to. 2. p. 4^9- ) alla fisonomia di lui . Come ciò ingerisce a noi svantaggiosa idea del fisico di Lodovico
   ed il ci basta a fissar 1' epoca in cui fiorì ; così 1' esser egli stalo rettore della Chiesa dell' Annunziata
   indi detta della carità
   iu Campii ce lo scuoprc di cliierica-le condizione . Divenuto il Lazzarelli vassallo del Ile Ferdinando
   a costui dedicò la sua grand' opera Fastorum
   la quale esiste manoscritta nella biblioteca vaticana
   ed esisteva nel collegio de' Gesuiti di Milano
   secondo clic asserì il P. Lorina ( Comment. cap. 1. iu epist. a. Petri ) . Diamone un saggio colle paiole stesse dell'autore: Sex et decem libris totani nostrum clauditur opus . In tribus primis festa mobilia enarrantur
   qua et Christi vitani et redemptionis nostra; mjrsteria referunt .... Duodenis autem libris invida Marlyrum et ca'teroruni Sanctorum tropheea
   inconcussa testimonia
   eorumque simul Jixa festa enarrabuntur. Ultimus demum tremendarn Judicii enarrai diem .... Mobilia quidam festa coeli erraticis stellis
   quas pianeta.1 vocant
   assimilavimus
   quia ad luna; motum in religione nostra vagum et erraticum locum obtinent : fixa autem octavcc spherce Jìxis si-deribus comparavimus
   nam quotannis codeni mense
   et eodem dierum numero redeunt : stellanun fixarum item velat incomprclicnsibilis est nunie-ìus
   alt era qua ab altera lumino et quantitate vincitnr ; sic Sanctorum religioni* nostra numerus est infinitus
   alterque ab altero numero et digiti-tute superatiliâ– 
   et sunt ex innumerabdibus stellis qiue octavo Coelo fui-gent : quasdam astrologi solum describui.t stellas
   quas excvptas vocant
   sic edam in nostris libris illi dumtaxat heroes
   sanctique homi/ics memo-rantur
   quos sacrosanta Romana Ecclesia annua celebrai ione commemorai . Cujiulibet mensis libro ortas et occasus sideriti n
   et qutvdam agri colendi documenta admiscuimus
   non jaclandi si udii nostri gratin
   sed