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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
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ut hoc ipso ad cognitioncm sacrarmi rerum illorum prcpscrtim animos al-liceremus
qui a sacris lectionibus abhorrere soient ; \
si jejuna et arida liarum rerum iraditio esset . Bruuctti così continua a ricordar le opere del Lazzarclli . Caeterum Ludovicus scripsit etiam dialogum
cui Cralcr Ennctis titulus et felicitas est argumentum : impressus est cum Pumaudro et Asclepio de Mercurio Trimegistro
eidem Ferdinando dicatus : extat in bibliotlicca Valli-cellce Romae . Scripsit paritcr libellos de Bombice
de Prometeo
de pompa et apparatu Patavino
qui sunt penes Franciscum Brunum Sanse-verinatem . Scripsit de signis coelestibus et astris
cujus scientiae doctissi-mus habebatur
et opus rarum de immagiuibus Dcoj um
quod e^tat penes eumdem Brunum et in bibliotheca manuscripta
quae fuit Ducis Ur-bini : ex quibus acutissimi ingcnii virum pracdicemus opus est. In operibus Poeta laureatus inscribitur . Non fu Lodovico clic trapiantò in Campii la famiglia Lazzaretti : fu egli piuttosto che si riunì
ad un ramo
il quale vi si era stabilito fin dal 1400. Il medesimo Storico trascrive l'iscrizione
o il monumento
ebe nel i533. sopra la gentilizia sepoltura
nella capella di S. Giovanni Evangelista in S. Francesco di Campii
Berardinus Lazzarel-lus
artium et medicina e doctor eximius cum Oct aviario genitore
et sibi et universae familiae Lazzarcllae viventes .... posuere. E conchiude: Nunc ( nel i645. o circa ) generosa famiglia in Octavia mea matertera octua-genaria hic ( Campii ) desinit : floret tamen adhuc S. Severini . Anche a Campii ed anche sopra un Poeta appartiene altro semi-jusso
in maniera opposta però : mentre laddove a quella città manca 1' onore della prima educazione di Lodovico Lazzarclli ; quesf onore solamente vanta in ordine a
PACIFICO MASSIMI
Rientrati i fuoruscili Ghibellini all' impensata in Ascoli in una notte dell'anno i4oo. investirono la casa del Guelfo Ippolito Massimi e le appiccarono fuoco . Fortuna per lui e per Buccia sua moglie
che coli' ajuto di funi calando da una finestra giunsero a scampare ed a fuggile . Ma Buccia era gravida
la sua gravidanza era avanzata
forse pure la paura affrettò il parto : onde arrivata al fiume Marino
ivi presso
in aperta campagna
diede alla luce un figlio
al quale i genitori imposero il nome di Pacifico
quasi che avessero voluto augurargli quella pace
della cui perdita sentivano allora pur troppo le amatissime conseguenze . In che stato trovavasi Buccia ! In quale inquietudine dovea essere immerso Ippolito ! Bisognava non di meno tirare avanti ed assicurar la salvezza
fintantoché con gravi disagi
a noi facili ad immaginare
pervennero a Campii ; segno dunque che Campii tenesse pe' Guelfi . Sappiamo le principali circostanze di tale avvenimento dallo stesso Pacifico nell' elegìa 8. del libro 2. dell' Ecatelegio
ove al lettore ci manifesta la cagione del suo nome
e. la storia della sua nascita : Paci-ficum mater me cur enixa vocavit — Quaque die peperit ( e si dimentico poi dircelo ) si legis ista
scies . Raccontato 1' assalto della casa paterna
prosiegue : Dumque faces
senosque ignes
ferrumque ministrarli — La.-buntur taciti
fune juvante
domo . E dopo aver ricordalo il luogo ed il modo del nascer suo . continua :