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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
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» riempì tutta la stanza : e la carne prima indurila per li lunghi digiuni et » austerità di vita
divenne così molle e palpabile
che pareva d' un fan-» ciullo : honorandolo il Signore in questa maniera
acciocché si facessero » manifeste al Mondo 1' innocenza della vita
e la santità (fa' costumi del >» suo Servo . Un suo fratello secolare
che pativa debolezza di vista
la » ricuperò chiaramente co' 1 porsi agli occhi una sol volta gli occhiali ili *> questo Beato Padre : e con gì' islessi occhiali guari la cognata
che pali-» va di vertigine » . E' pare che subilo dopo la morte di F. Vincenzo
avvenuta nel i6o3. si fossero dati dei passi ondo sollevarlo all' onore degli altari ; essendo nelle mie mani un sunlo di non poche deposizioni giurale del i6o5. per cui mezzo posso alquanto chiarificare ed estendere il racconto dell' annalista . P. Ventilio Bajardi di Ascoli
Gesuita
il quale era dimorato in Teraijio quattro anni continui ( ricordiamoci del collegio in S. Benedetto
sciolto nel i573. ) e sir Orazio Bellini can. Aprutino attestarono di lui
ancor giovanetto e secolare
la santa semplicitÃ
la specchiala innocenza
lo spirilo di orazione e la frequenza de' Sagramenti duo volte per settimana . I religiosi che nei noviziati Io aveano avuto in maestro deposero che quand' ei parlava di Dio
la discorreva meglio de' più dotti teologi
e sembrava rapito fuor di se stesso » Altri del P. Vincenzo notarono ch« nell' orazione
specialmente nel render le grazie dopo la Messa
il suo volto cambiava alternativamente colore
apparendo or pallido e come atterrilo
or vermiglio e come infuocalo : che non mai da lui si profferì parola non utile all' altrui eilificazione : e che non mai 1' ozio il sorprese
dando nei ritagli di. tempo di piglio alla corona della Madonna
di cui era sommamente divoto . In ordine all' odore tramandalo dal suo cprpo esanime
F. Vito da Chieti aggiunse che in Aquila rimovendosi la lapida della sepoltura comune
ne sortì sensibile fragranza
avvertita eziandio dal sig. Giambattista Gentileschi
il quale per caso trovavasi presente : e che non si ravvisò la spiegazione del portento
se non quando si risovvennero che ivi stava inumalo P. Vincenzo
ornai da due anni . Il disgraziato chierica F. Bonaventura da Ascoli morì in effetti cavalcando
infermiccio però
da Oriana a Lanciano
ed il cadavere deposto dal cavallo fu riportato in Ortoua . Il nome del fratello del servo di Dio
che ricuperò perfetta la vista era Pietro Picei dottor di leggi
e quello della cognata Tribolici Bernardi . Il ramo dei Ilicci 7 cui F. Vincenzo appartenne
si è estinto circa il 17G4 •
§. IT.
Per dignità vescovili
ed arcivescovili ANTONIO DA TERAMO
Nella serie dei Vescovi di Bojano da Ughelli tessuta ( lo. 8. ) si legge; Antonia* de Teramo Canonicus Aprulinte Ecclesia ad hanc Sedem evo rtus est
defunclo Jacobo
a Pio II. anno pridie Non. Novem-
bris ex lib. prov. Prael. an. 1. fai. 1 \"J. Erat Vicarius Polignanensis Episcopatus anno 14-5prò Card. Vrsino admitiistratore . Bisogua dire che lungo stato fosse il vescovato di Antonio
giacche non prima dvl i486
si trova la prima notizia di Oddone de Oddonibus di lui successore .