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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4S
   GIOVANNI RICCANALI
   Teramano
   maggior fratello «li Carlo
   nel cui articolo noterò i comuni genitori
   sacerdote di candidi costumi e di sufficiente sapere
   fu Vicario gcu. del vescovo Monti in Teramo : e lo fu pure di Aruicnj
   come dalla patente spedita in Penne a' 39. Novembre 1670. trascritta in fronte al bollarlo di costui
   ma per breve tempo ; giacche monsig. Monti
   il «pale conosciuto avea 1' onoratezza e 1' abilità del Riccanali
   lo volle suo Vicario anche in Ascoli
   e ve lo volle fino alla sua morte . Ecco perchè nel Sinodo Aprutino del 1681 D. Giovanni è annoverato tra gli eletti esaminatori
   colle semplici caratteristiche di dottor di leggi e di protonotario Apostolico . Racconta Tullj ( p. 93. ) che informato Innocenzo XI. dal duca di Poli del merito del Riccanali il promosse al primo vescovato che venne a vacare dopo T informo
   e fu quello di Bojauo
   ed aggiunge » che il buon Ponte-» fice fece sentire al di lui promotore
   che per allora poteasi contentare il » suo raccomandato di quel Vescovado
   poiché per 1* avvenire avrebbe pen->.> salo di migliormente collocarlo anche in Roma . Ma tutte queste speranze x> furono troncate
   e rese vane dall' immatura morte
   che lo sopragiunse » trenta giorni dopo preso il possesso di quel Vescovado » il possesso cioè personale
   per essersi alcun tempo ei fermato in Teramo
   nella speranza di quivi migliorare nella già sconcertata sanità . Di lui così scrisse Lucenti ( in JSovianen. ) e ciò serva di supplimento alla totale mancanza di epoche nel Tulliano articolo . Joanncs Riccanale Aprulinus J. U. D. et Prcthonota-rius Apostolicus
   curn Tcranii et Asculi vices Episcopales exercuisset
   luiic Ecclesice prcefectus est st. Octobris 1684' non dia oneri superstes
   curn decessisset mense Martio i685.
   F. GUIGLIELMO DA CIVITELLA
   De Savola di cognome . Compendiando Waddingo
   Ughelli e Carosi
   ed ai loro racconti unendo quel che altronde ho ritratto
   dirò in iscorcio che 1' essere F. Guiglielmo stato escluso dall' Aprutino vescovato dopo la morte di Ilaioaldo di Acquaviva ( Cap. XXXVIII. ) non fu per lui un infortunio ; giacché da Giovaiyii XXII. eletto ai 9. Febbrajo x3ai. alla sede di Alhi o Alba
   tra il Genovesato ed il Monferrato
   sul corso del fiume Tanaro ( già Alba Pompeia ) ed ivi trovandosi in teatro più opportuno a spiegare i suoi talenti
   giunse a meritare dopo una mitra due palij . Frattanto clic in quel pontificalo
   pieno di traversìe
   veniva egli impiegato in legazioni
   delle quali parla Waddingo e cou tale successo che dal Papa era chiamato angelo della pace ; la diocesi Albense era governata da F. Francesco de Savoia di lui germano
   anch' ei minorila
   all' uopo autorizzato da Apostolici privilegj . Crescendo Guiglielmo nei meriti
   fu dallo stesso Pontefice trasferito all' arcivescovato di Brindisi
   a' 6. Dicembre i333 : per la cui mensa ottenne dal Rq Roberto
   al quale era assai caro
   il dominio dei casali S. Donato
   Pancrazio
   e Pizzano . Quanto avesse oj>erato in favore della juitria
   in ordine ai PP. del suo iustituto ed alle monache di S. Chiara
   si è cennato altrove . Attento il Brunetti a registrare ciò che concerneva Campii
   notò ( lib. 3. p. 65
   a t. ) che a* 16. Dicembre 1337. impetrò a pio di Francesco Leonardi di Campii di lui nipote i beni feudali