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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
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Teramaruim intirizzò un' elegia ( Eridan. lib. i. ) della qaalc giova conoscere il subbietto . Cennainrno nel cap. LII. die in quel finale di guerra riinasto negli Apruzzi sul cndcr del 1462. il Piccinino espugnò Gagliano nei Marsi
con irapadronirvisi della persona e dei tesori di Giovanna contessa di Gelano
ai 25. Novembre . Or ivi
o in altro luogo della contessa
avvenne che accorso un valoroso giovane di nome Camillo a difender lo patria dagli assalti del Piccinino e de' suoi Angioini commilitoni
restò morto . » lira quel giovano ( Antinori ibiil. p. 4^3* ) aulico di Girolamo Torte di Teramo Cappellano Maggiore del Re Ferdinando : e a lui
che ne aveva » lungamente pianta la morte
scrisse il Pontano un' Elegia consolatoria » dai luoghi di Puglia dove si trovava
esortando a dar fine suo doli loie ctc. » neir «ltimo distico consigliandolo a cantar piuttosto colla colta ili lui lira 1' eroe . Tullj
che si divertì a notare qualche equivoco del Toppi ( il quale dne volte avea parlato di un medesimo soggetto Forte di Teramo alla p. 87. e Girolamo Forte della Città di Teramo alla p. j58. ) nulla disse
perchè nulla sapeva
del tempo e del luogo della morte del Forti . Provo compiacenza nel poter segnare clic costui morì nel 14^0-Ungheria
e che nel i4<)0. lu contessa di Molitorio Maria Nocenza distribuì mille ducati ungheri d' oro a lei rimessi dalla Regina d' Ungheria
perchè fossero dispensali in doli di povero fanciulle
in sutfragio dell' anima di Girolamo : per essermi ciò costato da più istromenti presso de Riliis ( Mem. Aqu. p. 3o8. ) : il che dee indurci a credere che il Forti continuato avesse ad occupar cariche di corte sino all' ultimo di sua vita .
Qui finiva nel mio manoscritto 1' articolo Girolamo Forti
quando una combinazione felice mi ha chiamato ad una serie di esami
merce de' quali mi lusingo avere rivendicato vcrisiniilmcnte al Forti
e certamente ad un Teramano
la gloria di aver composto un epico poema
di qualunque pregio esso siasi . La felice combinazione dai lettori si conoscerà nella seguente lettera del rispettabilissimo conte Gaetano Melzi di Milano
il quale facendo cojla sua famiglia un viaggio per 1' Italia
così scrisse ni nostro commendatore Melchiorre Delfico da Napoli agli 11. Febbrajo j834- » Ho ricevuto » la Storia di Teramo
che mi avete favorita
e della quale vi ringrazio . » lo alla sfuggila no feci la lettura : mi sembra ben fatta
ed appoggiata » a sana critica . Iu certo luogo però
cioè quando parlasi de' tumulti di » Teramo avvenuti verso il 14®4- «otto il Re Ferdinando di Aragona
non rinvenni una notizia per le mie bibliografìe de' romanzi che mi avreb-» be molto interessato , se mi avesse data occasione a maggiori schiarimenti. » In un cattivo ed antico poema intitolato Rinaldo , stampato forse in Na-» poli verso il i4tìo. parlasi al principio d' un Relardino di Amelia per co-» «nome Gelardino , che fu mandato appunto dal suddetto Re Ferdinando
per sedare i tumulti di Toramo k Ma come va la faccenda
che veggo in » vece nominolo dallo Storico Sig. Palma alla pag. 176. del tomo II. della >> >ua Storia Marino di Forma ? Bramerei che ne interrogaste il dotto aulo-» re
pregandolo n dirmi qualche cosa sopra questo proposito . Desidero poi " che il medesimo termini al più presto la sua bella fatica
perchè desidc-» 10 vedere la biografia de* Letterati di Teramo a fiue di spogliare anch' es-" sa pel mio dizionario degli anonimi m . A rettamente valutare la ragionevolezza del dubbio dal sig. Melzi proposto
saper si dee che nel Supplìmen-to alla Bibliografìa dei Romanzi e dei Poemi romanzeschi d' Italia da