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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Essendosi il Delfico compiaciuto comunicarmi la lettera dell' illustre suo amico
   ed avendomi imposto di dilucidare il punto in essa contenuto ; lui
   dopo qualche riflessione
   iu grado di corrispondere all' onore che mi si compartiva
   come segue: x> Di casa aG. Fehbrajo i834- — Vcneratissiiuo sig. commendatore — Eccomi a sciogliere il dubbio proposto dal eh. sig. conte Mclzi
   qual è che costando dalla dedica del cavalleresco poema il Rinaldo
   di cui egl\ ha dato contezza nel Supplimento alla bibliografia dei romanzi e dei poemi romanzeschi
   essersi dal Re Ferdinando di Alogena inviato a sedare i tumulti di Teramo messer Belardino Gelardino di Amelia ; io per lo contrario abbia detto nella pag. 17G. del li. volume della patria Storia che nel 14^4- dallo stesso Re si fosse spedito a soffogare le fazioni di Teramo il Regio consigliere Marino di Forma . — Se si rifletta che le fazioni estinte nel 14^4• dagli apparati di rigore
   impiegati dal di Forma
   aveano lacerato Teramo già da 96. anni
   cioè dal i388. con alcuni intervalli di quiete : e se la commissione del Gclardino si riporti alla vera sua cpoca
   ine io fisso al 1464 '» °Pni dubbio va a dileguarsi
   poiché nou vi ha certamente contraddizione che Ferdinando nel 14^4- avesse incaricalo il Gelardino a sedare i tumulti di Teramo
   e clic qucsli ripullulati nel 1474. e nel j4$4 "> lo stesso Re avesse in fine adottate misure severe per ispegnerli una \olta per sempre . — Dell' intervento del di Forma non si può dubitare
   pei documenti riferiti nel cap. LV1II. Delibo assegnar la ragione però perchè io fissi al 14G4 - 1' intervento del Gelardino . — Nella pag. 83. dell' epitome delle carte più interessanti dell' archivio comunale di Chieti del sig. Ravizza è riferita una » Lettera di Uerardino de Gilardiuis x> di Amelia
   Commcssario di A. U. ( Apruzzo ultra ) e Giustiziere de* i5. x> Marzo 14G4. da Civita S. Angelo
   con cui risponde alla Città di Chicli
   Â« che malgrado i di lei privilegi I
   on Potul° esimersi dal procedere » contro alcuni delinquenti
   onde non aver la taccia di colpevole di dene-« gata
   o ritardala giustizia ». Tali paiole indicano che il Gclardino a^va sì il grado di Giustiziere
   ma clic in Apruzzo ultra ei non era ihe Commissario
   anche perche in quei tempi il titolo di Giustiziere
   nel senso «li governatore di provincia
   era useilo di moda
   c nel 14G4. governatore dell' intero Api uzzo colla caratteristica di Viceré era Matteo di Capua : e che suo uffizio fosse di procedere contro i perturbatori e di ristabilire la tranquillità in quell'epoca disgraziata (1) . Quindi non è necessario supporre nel Gelardino una missione particolare a sedare i tumulti di Teramo
   avendola egli avuta per tult' i tumulti dell' ulteriore Apruzzo
   in cui Teramo veniva compreso : e che se pur voglia immaginarsi
   Ã¨ facile riflettere che le commissioni parziali e sopravvenienti d' ordinario si. danno ai magistrati già forniti di delegazione generica ed antecedente . Una commissione straordinaria e temporanea difficilmente dovea protrarsi al di là di un anno : ed è perciò eli' io credo aver Gelardino acchetali i tumulti di Teramo
   aver cioè posti nuovi freni ai fuorusciti ed inquieti Mazzaclocchi
   entro lo stesso anno i464- Trattandosi dunque ili due avvenimenti
   separati dall'intervallo
   (1) Quand' io eo»i Kri»»T« non cr» tMcilt «lai torcili 1' opera novella Jet Ravizza Appendice nllt noi. I tn^r. itegli Uom. il!
   di Chieti
   cui L aggiunti la strie dei Giuitùieri « di altri iU/irrmi J/n&i-itmii di Abrfzv)
   ucIIj f]w_le
   Â«olio I' anno i si legge :
   
   Matteo iti Captili Viecri dei due A-
   
   t-ruzzi
   c Dei ai    Couiinissirio e Giustiziere di Abruzzo Ultra . »