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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   di ben venti anni
   sia io assoluto dall' apparente contraddizione . E se del Gelardino non ho parlato nel voi. II. ciò è perchè nel tesserlo non poteva essermi giunta tra le uiani nè la Bibliografia Milanese
   nè il Chietino Epitome
   comeche mi riserbi parlarne nel voi. V. all' art. Girolamo Forte
   che io credo autore del Rinaldo . Mi farà Ella
   sig. Commendatore
   cosa gratissima
   se si compiacerà sottoporre all' esame del sig. conte Melzi il mio divisamento
   tanto perchè ei possa correggermi ed illuminarmi
   se la sbaglio
   quanto perchè possa avvalersele
   se lo stima
   nel suo dizionario degli Anonimi
   giacché appunto di autore anonimo si tratta . ■— Osserviamo primieramente che 1' autore
   come il Conte ha rilevato
   fu Regnicolo : ciò non basta
   ci fu Teramano . Uno scrittore che stalo non fosse di Teramo non avrebbe desunto in principale argomento di lode del suo mecenate la condotta da costui spiegata nel sedare' i tumulti di Teramo. Troppo meschino elogio pel Gelardino sarebbe stalo tanto poco
   in bocca di un Pugliese
   per esempio
   o di un Napolitano
   il quale avrebbe ricordate le cariche da Delardino sostenute
   almeno quelle di Giustiziere e di Commissario in tulto 1' ulteriore Apruz-zo . Non così in bocca di un Teramano
   cui la conoscenza del fallo e la gratitudine davano dritto ed interesse ad offrire
   appunto per ciò
   un attestato di stima e di riconoscenza"al Regio inviato. Più
   io dico che 1' autore fu Spennato di partito. L'ordinanza del Re degli il. Agosto 14^4- la qualu prescrisse ai fuorusciti Mazzaclocchi il tenersi lontaai da Teramo miglia ( pag. ì47- ) fu vcrisimilmente provocata da una relazione del Gelardino. Certamente nè in quell' anno
   nè per altri dieci
   punto migliorò la condizione dei succumbenti Mazzaclocchi. Quindi 1' acquietamento dal Gelardino prodollo dee intendersi nel scuso dei dominanti Spennati
   i quali per opera di lui rimasero rassicurati coli' allontanamento de' nemici : ed è perciò che non un Teramano Mazzaclocco
   ma un Teramano Spennalo dovè saper buon grado ul Commissario
   e colla dedica del Rinaldo dare ad esso una pubblica testimonianza di dhozionc e di gratitudine. Pare in fine che il poeta fosse a giorno delle affezioni del Re
   e sostenesse qualche carica in corte : et dal Re don Ferdinando siti amato — come se mostra per omne mio registro . Or tutte queste qualità quadrano a Girolamo Forti
   Teramano e delle principali famiglie di Teramo
   fiorente in quel tempo
   e'che morì nel i48q. Ch' ei fosse poeta ne siamo ccW dall' ullimo^distico dell' elegìa a lui indrizzata da un giudice competente
   qual era iL Fontano ( Eridan. lib. x. ad Fortem Teramanum ) : Qtiemque coles Teramane
   memor patriacque tuique — Ileroem et eulta concine eulte lyra . E qui si noti che se il Forti non si fosse l'atto conoscere coli' epico poema del Rinaldo
   non si saprebbe dire qual' altra cosa avesse già cantato con colta lira. Era egli Spennato
   cosicché nel 1459. anno in cui i Mazzaclocchi avevano avuta la superiorità
   1' intera sua casa era emigrata da Teramo ( pag. 134- ) e fu in corte di Ferdinando colla carica di Cappellano maggiore . — In conchiusionc opino che autore del Rinaldo
   altrimenti delle Prodezze de' Paladini di Francia
   fu Girolamo Forti di Teramo: eh'ei lo conqtose
   come il ch. Melzi ha rimarcalo
   verso il 1460: che da allora il poema cominciò a girar manoscritto
   senza dedica
   poiché a tale superfluità si suole pensare quando si risolve ad abbandonar 1' opera ad un tipografo
   ed è perciò che il codice ms. della biblioteca palatina manca della dedica: e che l'autore dandolo finalmente allo slampe colse 1' occasione di offrire un tributo di riconoscenza 0