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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
8o
i it.'i degli Storici . I)i Berardo
obbietlo del presente al liccio
il Toppi scrisse così ( Bibl. Napol. p. 44- ) • >J Berardo Palladino di Teramo
» Dottor e Relatore in una causa di gran momento
sotto la Regina Gio-» vanna II. nel 1431. nel io. 4- delle memorie m. s. di Gio. Battista » Bolviti ibi. 161. nella libraria de'PP. de SS. Apostoli di Napoli » . E dall' opera dei sette offìcj del Regno di Camillo Tutino rilevasi die il medesimo si trovi firmato in un istrumcnto stipulato in Lecce fra la Regina Maria d' Engenio ed il Principe di Taranto con queste parole : Dominus Berardus de Paladinis de Teramo .
Vogliamo jierò noi meglio conoscere il tempo e la causa dell' emigrazione dei Paladini da Teramo a Lecce
e venire u più chitro giorno dei talenti di Berardo il trasmigratore
del quale qui è ragionamento? Compendiamo nn* operetta
scritta ex professo da Scipione Ammirali
della Famiglia de' Paladini di Lecce
Firenze
appresso Giorgio Marcscolti i5q5. c ritengbiamo al possibile le sue stesso parole . L' albero genealogieo eh' ci premette comincia da Cola
di cui crede figli Giovanni e Tommaso
e da Giovanni fa discender Berardo ; laddove secondo i capitoli riportati nel nostro cap. XLVII Berardo e Giovanni sarebbero slati fiaiclli
entrambi figli di Niccola o sia di Cola : discordanza di poco momento
nata dall' aver Ammirato letto nelle convenzioni da riferirsi or ora
Berardo di Giovanni di Cola . Se la svista fosse incorsa in uno dei due documenti
ovvero se Ammiralo o io avessimo mal deciferato gli abbreviati e spesso malconci caratteri delle carte del XV. secolo
ciò non vale la pena d' istituire un esame . » La cagione d'liaver mutalo Abruzzi con Terra d'Otrnnto
et Tcra-» mo con Lecce
la qual divenne lor patria
fu che congiuralo insieme » con un'altra famiglia dc>Melatini nobile et antica ancor ella
contra An-a drca Matteo Acquaviva Duca d' Atri
et Signor di Teramo
et uccisolo
» convenne loro ricoverarsi iu altro paese
eie. » Se Gola capo del nostro » albero o pure se Giovanni suo figliuolo fosse nella detta congiura interve-» nuto
non c rosi interamente note ; come certa cosa e Berardo figliuolo » di Giovanni
et nipote di Cola insieme con un suo fratello detto Tom-33 maso essere nominali per colpevoli dell' omicidio
leggendosi tra le con-33 ventioni
che si fanno tra la Città di Teramo et Giosia Acquaviva figliuo->j lo del Duca ucciso
questo capitolo ». Si supplica alla prefata signoria per la parte della detta UniversitÃ
et huomini di essa : ci te tutti quelli
che sono al presente di fuor di Teramo reputati dalla Università per usciti
per qualunque modo et forma
et spezialmente li discendenti di quel malvagio huomo d' Enrico Melatino
et messer Berardo di Giovanni di Cola Paladino et Tommaso suo fratre
et lor discendenti siano csbanditì e riputati ribelli della Signoria Vostra
et della Università . Et quelli che al presente
o in futuro li lor beni possedono
o possederai fio ogni generazione loro roba se la tengano
et possedano : tt per la m. S~ V. ci siano mantenuti
et difesi nella detta possessione ; et similmente tutti li beni delT altri
c/te por V Università si reputano usciti
i quali si hanno pigliato
o piglieranno etc. » Le quali conventioni esser >j fermate sotto gli XI. Dicembre della 3. Ind. correndo 1' anno i4a5. et 33 tenendo il Reguo la Reiaa Giovanna II. assai manifestamente si vede . » Tal che uon par che rimanga alcun sospetto della prima patria
nè della » verità della successione
nè della cagioue perchè i Paladini in Lecce si