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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
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essendone restate eredi due nipoti
figlie del fratello: una maritata con Vincenzo Ravizza figlio del seniore letterato Domenico
e padre del juniore Gennaro
1' altra sposata al nostro Tommaso Tutarini .
COSTANTINO AQUITANEO BUCCIARELLI
Di Teramo quanta celebrità si avesse acquistata in Napoli
lo abbiamo ora inteso dal Ravizza ; e clic nel iGS3. ci già fosse colà stabilito
il vedremo nell'alt. Bernardo Lclj . Ma ascoltiamo Tullj ( p. 91. ) di tempo assai all' Aquitanco vicino : » Tra la fine ( supple del passalo ) ed il principio del » corrente secolo ( cioè del XVIII. ) s' intese Costui con meraviglia univcr->j sale riputato per uno degli Avvocati di maggior dottrina-
e. fama
che in » quel tempo vivessero in Napoli. Ma per quanto Egli si; fosse in dottrina » grande
ed eguale a qualunque altro di sua professione
in alterigia all' » incontro non avea il somigliante ; tanto vero che essendo un giorno stalo » eletto insieme col gran Presidente del Sacro Consiglio Gaetano Argento
in » quel tempo Avvocalo
ad esaminare
e consultare una differenza di gran » momento
fu d' uopo
che 1' uno andasse all' incontro dell' altro in publica » strada a discutere 1' affare
per non volere 1' uno dare all' altro 1' onore di » portarsi in una delle loro abitazioni . Egli oltre della Scienza Legale-
fu » Maestro di Lingua Latina
e molto dotto ancora in Lingua Greca . Nelle » Accademie
le quali per quei tempi spesso si tcneano in quella Capitale vi >j facea una delle migliori
e più ragguardevoli figure
per esser gran Poeta » Toscano
e Latino ; ed io ho veduto diverse di lui Ode Latine
e molti m Componimenti Italiani e stampati
e manoscritti eccellenti
e di ottimo » gusto . Fu uno de' Promotori della nuova edizione dell' Opera di Cujacio
» che in quel tempo s' imprese
e si tirò a finfc felicemente in quella Cit->j tà . Per la cennata sua alterigia si espose in diverse occasioni a gran pe-» ricoli ; ma la sua rara eccellenza
la sua autoiitÃ
e la sua dottrina lo » tirarono d' impaccio
e lo fecero libero da molte funeste conseguenze . >j Finalmente essendo stato cagione d' un ginn male ben risaputo da tutte » le Genti di questa CittÃ
se ne morì in Napoli in uno stato non troppo » desiderabile . Vi sono rimaste di Lui
oltre le cerniate Poesie
c diverse » Allegazioni
un Corpo del Dritto comune pieno di Note manoscritte
>â– > nelle quali si fa la concordanza
le aggiunte e le correzioni delle Leggi » imperiali con quelle di questo R-gno in dette note citate
e patitamente a riportate etc. » Or in che ia;:gi rossi il gran male
dall' Aquitaneo cagionate : quale fu Io stato non troppo desiderabile
in cui se ne morì in Napoli '( Giordani supplisce alle reticenze del Tullj col raccontarci che Costantino restò incolpalo de Consilio ei mandato
allorché Manilio suo germano
malcontento del matrimonio da altro comune fratello contratto con onesta giovane di nome Catarina Lucchini
finse in prima di rappacificarsi con lei: ma conduccndola indi a poco ( ai i5. Febbrajo lyoi. ) ad ascoltar Messa
nrl riuscire dalla Chiesa del Carmine
la trapasso
sebbene gravida
con un colpo di spada
onde 1' infelice audò ad esalare 1' ultimo fiato sulla soglia di vicina casuccia . Il perfido esecutore avea senza dubbio scelto quel sito a potere più agevolmente fuggire dalla vendetta delle leggi
la quale
rome Giordani ci fi sapere
non però lo raggiunse ben tosto: ed il barbaro consulente do\è chiamarsi contento se non finì la vita