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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
i3p
u Lclii la candidezza del favellar latino . E con ragione
eli" essendo egli » dotato di costumi candidissimi
e perciò ben meritevole d' haver per sua 3ì Gentilizia Insegna i Gigli
ben dee alla purità del cuore esser conforme » la pulita della lingua . Per questo
quasi primizie delle sue virtuose fa-x> tiche
volle darti le differenze de' vocaboli latini
librate nella giusta » Bilancia del suo retto giudicio
in quella sua Opera
intitolata : Dictio-» num discrimina librata . Hoggi di nuovo li comparisce avanti : e li di-33 mostra in questi fogli le sparutezze del vizio
e le bellezze della purità ì) nella lingua latina . In cui. perciò
quasi iu nuova Luna
risorta fra le ìì tenebrose ignoranze del presente Secolo
per i lumi
che da questo nuo-33 vo Sole riceve
veggonsi distintamente notate le macchie
e manifestati i x> candori . Ha il Signor Bernardo
per couiporne mele dolcissimo al palato » degli Eruditi da sette Colli latini a guisa d' Ape ingegnosa scelti i fiori » più puri
mondandoli d' ogni barbara sordidezza . E ciò anche a somi-» glianza dell'Ape
che non ammette giammai l'immondizie ne'suoi favi . » Laonde ardirei quasi di credere che le Api così havcsscro col purissimo » lor nettare rigala del nostro Bernardo la penna
come già rigarono dcl-i> 1' altro glorioso Bernardo la bocca . — Havrebbe l'Autore insieme con que-» sta
pubblicata al Mondo un' altra Opera
da esso lui per lungo tratto a di tempo tessuta
ove raccolti havea da' volumi più cospicui i precetti x> della Gramatica
con un melodo agevolissimo per apprenderla. Ma talu->1 no glielo furò che non imitando Mercurio nell' eloquenza
volle almeno » imitarlo ne' ladronecci. Restarono i pochi avanzi de'fogli
composti sopra « il"Modo Infinitivo; da'quali prudente Lettore
congetturar potrai ( come » altri dall' unghia conobbe il leone e dal dito Hercole ) qual si fosse la » grandezza dell' altre carte
rubate da chi forse
qual Cornacchia d' Eso-« po
pretende d' abbellirsi col candore delle penne altrui. Ben potè quegli >3 depredar gii altrui componimenti: ma non già il talento del Componitore. » Il quale a tuo prò
qualhora le sue continue occupazioni agio gliene prc->3 stino
sarà prontissimo a sottentrar di nuovo al peso delle sue letterarie >3 fatiche a se sottraile
ristorando e la sua perdita
e la tua aspettazione . >3 Gradisci
e leggi intanto le presenti
con occhio non livido
ma puro
>3 e corrispondente a quella purità stessa
di cui qui si tratta 33 . La prima parte è divisa in venti capitoli
ciascuno de' quali è suddiviso in regole . Più pregevole è la seconda Vitia latini sermonis
sclecta a Bernardo Lce-lio
ex gravissimis lingua; latina; Custodibus . Quibus vitiis licei usi sint quamplurimi
non tamen extant apud Ciceronem
cceterosque probatos yiuclores . Di vocaboli affatto barbari
o che appena potrebbero esser giu-stiticali da raro esempio dei classici
ci forma un catalogo
loro contrapponendo 1' equivalente puro latino . In quelli
che cominciano colla lettera A ne annovera 58. iu B 11. in C g4- in D 58. in E 3i. in F 36. in G 20. in II i3. in I g8. in L 25. in M 60. in N 28. in O 26. in P 107. in Q 14. in R 46. in S 77. in T 25. in V ed U 37. in Z 2.
Si deduce dai due epilogati libri che Bernardo di quei tempi soggiornasse iu Napoli
e da una memoria trasmessami da Canzano ritraggo ch'avesse egli compiuta la mortale carriera ai 21. Marzo 1694. La stirpe maschile de'Leij finì con Tiburzio a' i3. Dicembre 1788: e la femminile con Loreta moglie di Giacomo Leopa'rdi di Amatrice morta nel 1816. e