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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   scrittore non regionario
   cioè il Liberatore ( Opuscoli vari t. i. p. i3o. )? Che Eugenio
   uno de' figli di Gio. Nicola Michitclli e di Francesca Sal\a-tori
   nato iu Teramo a' i4- Gennajo 1771. avesse in prima atteso alle scienze fisiche ed al disegno
   il rileva chiunque legga le Osservazioni di Orazio Delfico su di una piccola parte degli Appennini. Con tal doppio corredo voltosi in seguito all' architettura
   acquistò molto credito
   in specie pel talento di saper conciliare la decenza e l'eleganza coli' economìa
   il comodo ed il gusto dei committenti colle regole dell' arte . Meritamente compreso in qualità di aggiunto nel corpo d' Ingegneri di ponti e strade fin dalla prima organizzazione di questo
   fu in prosieguo Ingegnere provinciale di prima classe in Chieti
   e finalmente Ingegnere delle opere di conto Regio
   o come dicevasi
   in commissione
   nel quale grado morì in Napoli ai 32. Gennajo 1826.
   FRANCESCO TOSI
   Addossato al muro meridionale della Chiesa di S. Maria delle Grazie in Teramo è nell' ultimo altare un quadro colla leggenda : Franciscus Tosi
   pater rgregii Notarli Mutii Tosi ex civitate Telami
   pingebat i5n6. Su Inetto principale è la Vergine contemplante il Bambino
   eli' Ella ha adagiato sopra le nuvole
   le quali per tenerezza di tinta
   c per felicissimo impasto sembrano naturali . È al di sopra 1' Eterno Padre in maestosissimo atteggiamento
   i cui capelli sono mossi dal vento
   messo in ombra in un campo
   chiaro per la luce che riceve al di dietro . Stanno a piedi S. Berardo e S. Francesco . Lo stile è grandioso
   ardito 1' t flètto
   e di sufficiente purezza il disegno . Pecca lutto al più di quella durezza
   clic propria era del tempo
   in cui Tosi dipingeva . Ancor più pregevole quadro di costui coli' indicazione dell'anno i538. era nel Duomo
   al tergo del capo-altare guardante il coro
   e rappresentava Maria SS. col Bambino nelle braccia
   con al di sotlo due santi Vescovi . Quanto bene la faccia di nostra Donna esprimeva maestà
   insieme con bontà e con modestia
   da ispirare a chi la guardava col rispetto la confidenza ! Ma nelle sciocche innovazioni del 182(1. ( Cap. cv. ) cotanto bel lavoro andò miseramente perduto.
   GIAMBATTISTA -BONCORl
   Bernardo de Doniinicis nelle vile de' pittori
   scultori ed architetti Napolitani ( voi. 3. p. 285. ) confessa di riportare ad luterani 1' articolo
   clic del Roncoli
   da lui detto Buonocore
   avea disteso Lione Pascoli Romano . Di tale 1 dazione coutcuii.imoci noi pure
   trascrivendo quel che nelle Vite de pittori
   scultori ed architetti moderni del Pascoli si legge al voi. 2. p. 27G. e segg. art. Giambattista Boncuore
   nell' edizione Romana del 173(5. » Nella celebre Scuola del da me nel primo volume ili que-» ste vite celebrato Mola bevve il primo latte della professione il nostro >i Giambattista
   che in Campii d' Abruzzo negli anni ilì.p. nato era . INè » gli bastò
   perchè 'gli parve così dolce
   e soave
   che sotto sua disciplina >3 volle lungamente i suoi studj continuare . Andò poi in Lombardia
   e si » fermò qualche tempo a Parma
   c maggiore a Venezia
   dove disegnò
   e » copiò le opere più celebri di que' valenti professori . Quindi partito passò 2 2