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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   17l
   Â» chitettura delle chiese di Roma un grosso abbaglio dicendo essere di Car-» lo Maratti
   che non si sarà talora neppur sognato di farvelo . Ed altri » espressi senza dubbio ne avrà in altre Chiese
   di cui non avrò avuta no-» tizia . M'è bensì noto che il disegno della pittura dell' altare della Chie-» sa di S. Niccolò a Cesarini
   dove vien rappresentata Maria Vergine con »i Gesù
   S. Giovanni
   S. Giuseppe
   e S. Lisabctta sia suo ; e mi si » dice che altri disegni abbia fatti ad altri suoi discepoli per quadri d' al-» tari in altre Chiese . E come aperta avea pubblica scuola
   e che gli cor-» reva nome d' insegnar con amore
   e che vi faceva alle volte col modello » per lor benefizio qualche accademia
   non pochi vi concorrevano . Ebbe » però una volta che dir con uno
   perchè non mancano mai presun-» tuosi
   per la positura del modello
   che pretendeva di dargli diversa >j attitudine di quella gli era data da lui . E vedendo questi che ella » era forzata gli disse che non poteva stare
   e che stava meglio nel » modo eli' ei 1' aveva aggiustata Ma piccato altamente lo scolare
   e vo-» lendo sostenere 1' impegno preso
   parlò al Maestro assai risentito
   e senza » il rispetto che gli si dovea . Del che egli per nulla alterato
   quando for-» se ogni altro 1' avrebbe mandato fuori di scuola
   non facendone alcun » conto gli replicò solo che si stupiva d' aver presso di lui così poco con->» cclto . E dubitando d' aver forse torto
   e di .potersi essere ingannato
   >i soggiunse clic prima che si stabilisse la positura voleva sapere dagli » astanti qual delle due fosse
   più naturale
   e più propria . Rosi perciò » d' intorno intorno per ricercarne ognuno del parere
   tutti si unirono al >j suo
   e riprovarono 1' altro dello scolujo senza veruna minima discrepanza. >3 Nè mancò chi lo tacciasse ad alta voce di temerai io e petulante
   e che 33 non ammirasse la coutraria modestia e sofferenza. Tanto clic accortosi del »3 mancamento ne commise altro peggiore
   poiché in vece di far le scuse
   Â» e di confessarlo
   partì borbottando pieno d' ira e di furore
   senza riflet->3 tere che niente più della confessione del fallo
   e del far le scuse all' of->3 feso ne lava e cancella la macchia . Risero tutti
   quando lo viddero in 33 sì fatta guisa partire
   e Giambattista senza punto scomporsi
   più degli » altri . Ed aggiustato il modello a gusto suo prese il matilatojo e la car-33 Iella
   e cominciò ognuno secondo il solito dell' altre sere a disegnare . >3 Ma
   o che lo scolare da se pensasse a ciocché fatto aveva
   o che -gli 33 fosse insinuato da qualche altro
   audò indi a pochi giorni a domandargli 33 perdono
   pregandolo a compatire il trascorso non meno che la tardanza
   >3 e a volerlo ripigliare nella scuola per segno d' avergli perdonalo . Al che 33 Giambattista rispose che essendo partilo da se senza essere stato da alcuno 33 cacciato
   poteva pur tornare
   quando avesse voluto . E che le parole 33 pungenti delle incretiici
   e de' ragazzi non arrivando mai a passar la 33 camicia
   egli non si era dalle sue neppur per ombra sentito toccar la 33 pelle . Spiacevagli bensì lo scandalo
   ed il cattivo esempio
   che poteva 33 aver dato agli altri scolari
   e dubitando di qualche altra raggazzata j;li 33 soggiunse che stesse ben bene in cervello ; perchè servito si sarebbe del >3 precetto evangelico
   6e di bel nuovo vi fosse caduto . E seguitando a 33 parlargli amorevolmente seguitò eziandio a trattario colla primiera genli-33 lezza e cortesìa . Aveva questi una sorella maggior di lui
   non meno >3 onesta che bella
   e non meu bella che destra
   abile e vezzosa ; poiché >3 ricamava a maraviglia
   disegnava assai bene
   ed intagliava in rame d'un