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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Â» ra . Tanto ojicra e tale è la forza doli'abito di pochi mesi
   anche in chi » in altro di moli' anni è vissuto totalmente contrario . Gli slimoli però di » un amico
   clic lo richiedeva di cerio lavoro che promesso gli aveva quan-» do dipingneva gli anzidetti cinque quadri
   ve lo fecero ritornare
   ed a » poco a poco accomodandovisi
   non gli parve più duro e grave lo starvi » continuamente appresso per finirlo
   ma dolce
   e soave . Quindi avuta » incumbcnza da altro amico per un quadro d' altare che doveva mandar » fuori
   ordinò subito la tela
   e vi dipinse la natività del Signore
   che » piacque assaissimo non pure a lui
   ma a chiunque altro lo vide . E se-» guitando sempre indefesso a lavorare s' era fatto un capitale da poter vi-» vere comodamente
   nò piti se ne curava . Imperocché quattro in cinque » anni prima clic morisse lasciò quasi affatto il lavoro
   ed attendeva solo n jì spassarsi in divertimenti leciti
   e onesti
   ed in pensare alla salute del » corpo e dell' anima . Poteva aver allora compiuti 52. anni
   benché ne >3 mostrasse assai meno per la sua robustezza
   ed arrivalo non era a 57. » quando assalilo da un termine di fibre che pareva catarrale
   ed un Me-» dico suo amico che gli si faceva anche parente
   e che giornalmente gli » andava per casa gli diede la sera del terzo giorno certo medicamento
   e x> la mattina seguente bevendo assiso sul letto se ne andò in Paradiso • Ed » ecco come a dì 22. di maggio del 1699. finì il poverino con tutta la >3 sua robusta complessione e salute il corso di sua vita ; e che taluni
   >3 conforme in simili casi farsi suole
   per fatalità c destino della professione a ne incolparono
   sebben forse senza verità
   e ragione
   la medicina . Si » portò il cadavere a S. Luca
   quantunque nella parecchia de' SS. Yin-»> cenzo ed Anastagio rimpefto al palazzo Mazzarino
   in quella casa che >3 serve di cantone alla strada
   che a S. Agata
   e all' altra che a Serpenti » conduce
   abitasse
   ed ivi fatlcglisi col solito intervenimenlo de' virtuosi » della compagnia di S. Giuseppe
   e degli Accademici di S. Luca le con->3 sucte escqftic
   fu seppolto . 'Era alto eli statura
   ed in ogni sua parte >3 proporzionato
   e benfatto
   forte e nerboruto
   bello e gioviale anche di » faccia
   di pelo biondo
   bianco e vermiglio di carnagione . Vestiva assai » civilmente attillato
   e pulito con buona biancherìa e parrucca
   parlava » pesato e con grazia
   e pareva che gliela giugnesse la pronunzia abbruz-» zese
   che non aveva mai affatto lasciala . Faceva slima generalmente di » tutti
   e spezialmente de' professori e degli amici
   verso cui ebbe sempre » quella legge
   alla quale ci obbliga la vera
   e schietta amicizia
   essendo » anche stato sobrio
   casto
   ed illibato in ogni altro costume . Nou volle
   Â» conforme altrove dicemmo
   mai moglie
   e perchè non aveva parenti
   e >J non fece testamento
   prese possesso di tutto il capitale che poteva ascen-» dere a più di scudi 4°oo. la Camera
   e ne spogliò il mentovato Medi->J co
   che subito morto se ne impadronì
   supponendo forse che 1' avesse » dovuto fare
   e che come ad erede testamentario gli appartenesse
   giacché >J per sangue il fatto ci fa credere che appartener non gli potesse . Lasciò >J parecchi scolari
   ma niuno da mettersi appello a lui
   che se in tutte le 31 opere fosse stato uguale si potrebbe meritevolmente tra primi annoverare . » Il più abile s' avesse proseguito e non si fosse dato ad intagliare in rame
   Â» sarebbe senza dubbio slato Girolamo de' Rossi
   c vi spiccherebbe con » distinzione
   siccome con distinzione spicca presentemente nella nuova sua » professione >3 .