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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
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del fiume . Avea io pensalo eli' entrambi i paesi sorli fossero da Truento : ciò è vero iu un senso
ma siccome tra i due sili non vi ha continuazione di fabbricalo
come con reiterata oculate ispezione mi sono convinto ; così resta ad inferire che il primo rimase scheletro della cittÃ
il secondo del castello navale
dalle cui superstiti torri contrasse il nome. E dappoiché Civita Tomacchiara e Torri a Tronto sono slati paesi feudali in Apruzzo
de' quali i Re han disposto ( voi. IL p. 35. 4^. 8o. 97. 114• *43. i65. e 208. ) vi è ancor questa ragione perchè non si abbia ad andare in cerca di là dal Tronto
nello stato Pontificio
uè della sepoltura di Truento
nè di quella di Castro Trucntino .
pag. 12. lia. i5. in fine. L'osservazione clic dall' A terno al promontorio Cimiero non s' incontrino medaglie con nome di cittÃ
fuori delle Atriane
e 1' illazione che Atri slata fosse la città primate e sede della Picena rappresentanza avanti la conquista de' Romani cadrebbero di un colpo
se fosse vero quel clic il sig. Gentili ha scritto ( Quadro di Città di Penna
Napoli i832. p. 93. ) che città di Penna avesse constituilo un governo a se e coniata moneta . » In una moneta antica di Penna posseduta da >1 Dottorclli
che forse potrebb' essere 1' ultima divisione dell' asse
non is->j sendovi il numero degli oboli
si vede al diritto la figura di una con-» chiglia
quale apparentemente debbe indicare il nome di Penna da » ciyy* . nel rovescio la figura di un martello a due taglienti
con la leg-» gelida VES ; quale
monumento
oltre all' indicarci chiaramente
in città » di Penna
estensione di dominio
primazìa
rappresentanza e sede di » governo
c'indica benanche
con la figura del maitelìo
i progressi » fallivi dalle arti » . Le due conseguenze sarebbero giuste
se sussistesse il fallo da cui dipendono . Ma niuno de' tigg. Dollorelli possiede la moneta
troppo francamente vantata . Ci avesse almeno il sig. Gentili dichiarato se era di getto ovvero di conio
c ce ne avesse indicato il metallo
la grandezza
il peso ! Che se tra le speculazioni numismatiche
meramente commerciali
del sig. Raffaele Dottorelli è capitata
e voglio crederlo
una moneta di bronzo
gettala
di un pollice parigino di "diametro
del peso di 35o. grani napolitani
con la conchiglia e la leggenda VES. nel campo ( non già nel rovescio )
e la bipenne con vicino globo ( non veduto dal sig. Gentili ) nell' altro prospetto ; essa appartiene a Vescia città degli Aurunci
compresa di poi nel Lazio . Si riscontrino Avellino Giorn. vumis. n
6. Marzo 1812. Miounct Sappi
to. 1. n. 178. c de Dominicis Reperì
numis.
ivi
lin. 29. La mirabile somiglianza tra i monumenti Etruschi e gli Egiziani si rileva anche meglio dalla nuova opera del sig. Micali Storia degli antichi popoli Italiani
e dalla semplice ispezione dell' aggiunto atlante degli antichi monumenti
sol che si disting uano accuratamciile tre sladj delle arti in Etruria : il primo d'infanzia e d'incremento
il secondo di mi-gliorazione e di splendore
il terzo di decadenza . Or tuli' i monumenti del primo stadio : i bassirilievi
la figura a quattro ali e con quella positura delle mani ( tav. 21. ) i bronzi ( tav. 28. e 29. ) le lamiue ( n. 3. c 4-tav. 3i. ) le statuette ( n. 1. 5. 6. 7. 9. 11. tav. 34- ) le figure iu bronzo ( 11. 8. e 10. tav. 35. ) la statua di Racco colla strana posizione di orecchi ( ri. 5. tav. 4'- ) il griffone
auimale riputato miracoloso nell'Asia ( n. 4- tav. 42. ) la scultura in pietra nostrale ( 11. 1. tav. 5i. ) il frani-