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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244
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STRADA DEL RATINO O TORDINO . Non vi li;
vcrisimiglianza clic stata fosse opera Romana . Ma le molte popolazioni a libeccio ci' Interam-nij aveauo bisogno di comunicare col capo-luogo . E ben a tale necessità provvidero
facendone lede una pila di ponte di grosse e riquadrate pietre
ancor esistente accosto la Chiesa
perciò denominata della Madonna del ponte ii ci teiiimcnto di Foruarolo : sulla quale testa
a memoria de'vecchi
tuttavia disce inevasi la prima curvatura dell' arco . Elleno stesse
non che gì'Iiiteraiimili aver doveano un adito al mare
alla Salaria
a Castro
all'emporio sulla foce del Ratino. Alcuni segnali di vcccliPponti
segnatamente sopra il torrente Fosso de' banditi
così appellato dagli aguati di .gente di mal afl'arc
cui due grandiosi superstiti ricurvi massi fornivano tentazione di appiattarsi a spogliazza de' passeggieri x il ponte a due ordini di mattoni
chc integro rimane là dove a Castro iiuboccavasi : la serie d' inumazioni rinvenuta nel 1S23 : 1111 rudero di nucleo di sepolcro sporgente da terra nella pianura sottoposta a Selva de' colli
ed i varj clic ne rimangono nel territorio di Giulia
al lato manco di chi parte da Teramo : le menzioni d' una via salaria nella fondazione del monastero di S. Niccolò a 'l'ordino nel 1004. ed in altre carte del medio evo ; ogni cosa conviuce chc il corso suo da Iuteram-nia a Cautro era costnutemente sulla riva boreale del lìuuie
c chc quasi coincidesse colla distrettuale nuova .
STRADE DEL SALINO E DELLA UBRATA . Allorché ebbi contezza della letterata lapida di L. Cecilia
impedito dal recarmi a Vallori-nn
incaricai il sig. Ilanalli preposto di Poggio-Morello di un J'ac simile
ui esattamente mi attenui nel pubblicarla : perplesso se quella fosse vera colonna milliaria
ovvero sepolcrale cippo di colui eh' ivi trovossi umato . Ma giuntone esemplare all' eruditissimo conte Borghesi in S. Marino
ha egli deciso ( Bull. d. Just. d. cor. archeol. i833. p. 103. ) aversi nella seconda linea a leggere METe//«J coS
ed esser manifestamente la pietra una colonna migliare dei tempi repubblicani . Pervenuto a me come agli altri socj il bulietliuo
volli iu propizia stagione recarmi a Vallorina ondo esaminar la lapida cogli occhi proprj
c la trovai prostrata avanti al tugurio dell' inventore Francesco Lancianesi
non lungi dal silo dond' crasi 1 stratta . Fattala rialzare ( avvertenza che il Ranalli non ebbe ) essa m'ingerì un non so cho di rispetto
c quel presentimento di autenticitÃ
che al primo esser veduti ispirano i monumenti classici genuini . Quello di cui parliamo consiste in cilindro o più loslo iu cono tronco
dell' altezza di poco meu di tre palmi
piantalo sopra baso quadrala . Nel luslo si leggo
L. CALCILI. Q. F METEL. COS
CXIX
ROMA
Borghesi dunque lui collo nel segno
c più non polendosi dubitare clic questa non sia vera colonna migliare ; prego i lettori a considerarla trasferita «lai cap. Vili
al VII. avendo allo strade do' Preluziani rapporto . Pur non di meno il Ranalli è degno di scusa . La pietra è calcarea lacustre
e perciò piena di pori dilatati dall' umido c dai geli
nei secoli
ne' quali è stala a sgretolarsi sotterra . Ed appunto un poro avea rosa nel secondo verso l'asta orizzontale del T da farle comparire I
ed altri pori meno significanti aveauo maltrattalo EL e CO : ond' c^li
elio prostralo e cou disagio si