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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   era contentalo dieiferar 1' iscrizione
   attenendosi all' esattezza inculcatagli e ad un pretto Umorismo
   limitalo erasi a trascrivermi le lettere elio a lui
   parvero innegabili MICI.....S
   sebbene anche le sigle EL e CO sieno
   chiare abbastanza . Il monumento pregevolissimo serviva intanto a rustico sedile
   ed a rompervi sopra lino e canape: correva in oltre rischio di venir seppellito ili qualche fondamento di nuove fabbriche . Si dee quindi saper buon grado al sig. Zelirino Tanzj
   il quale a mie premure lo ha futto trasr ferire e lo ha preso a conservare in S. Omero .
   Non più della lapida per se stessa
   e tentiamo piuttosto desumerne storici corollarj . L' esimio archeologo Borghesi
   posti da banda altri L. Mete! li
   la cui esclusione per una ragione o per l' altra rimane manifesta
   e riduccndosi ad indagare se all' epigrafe avesse avuto dritto L. Cecilio Metello Calvo console nel Già. di Ronra
   ovve'ro L. Cecilio Metello Diademato console nel G.l^. 1' uno e 1' altro figliuoli di un Quinto
   dimostra avendo avuto il Diademato figlio di Q. Metello Macedonico . Tutto ciò da suo pari . Da un dotto lontano però non conviene attendere esatte indicazioni locali de' nostri paesi poco nell' estero conosciuti : ed è per noi inesatto quel eh' ci soggiunge : » Fra le antiche vie provenienti
   coinè af-» fermasi questa
   non se ne conosce alcuna denominata Cecilia o Metella
   Â» onde la presente colonna migliare non spetterà all' apertura di una nuova » strada
   ma piuttosto alla riparazione di un' antica . La posizione di » S. Omero
   ov' è stata trovata
   che la carta geografica mi colloca tra i »> fiumi Tronto e Tronfino
   ossia Truentum e Batinus
   non mi lascia csi-» tare nel credere che questa via fosse la Salaria
   che secondo 1' Itinerario >> Antoniniano provenendo da Ascoli passava per Castrimi Truentinum
   e » pel Castruin novura : due città poste nelle vicinanze di quei fiumi » . E S. Omero collocalo fra il Tronto ed il Tordino
   ma non sulla spiaggia marittima
   tra Castro Truentino e Castro nuovo
   lungo il corso della Salaria . Un estero scrittore ( il ripeto ) non era obbligato a sapere colali minute monografie : avrebbe potuto soltanto riflettere che se la via cui il monumento si riferisce stata fosse la Salaria
   quello non pollerebbe il numero 119. ma un numero supcriore a 142. o almeno a 139. quante sono le miglia intercedenti fra la città per eccellenza e Castro Truentino
   giusta il citato itinerario . Essa è dunque una via diversa dalla Salaria propriamente deità : è ( come la Baussa ) un ramo che partiva dal tronco al di sopra degli orientali Appennini
   ed al tronco tornava siili' Adriatico littorale . Nella stessa guisa in somma che i Romani api irono un adito fra i Prctuzj ed i Vestini-Pinnensi
   anche a disegno di tenere con 1111 mezzo solo in soggezione due popoli ; aprir lo vollero fra i Preluzj ed i Piccni-Ascolani . Che se tra le antiche vie provvcnienli da Roma non se ne conosceva finora alcuna denominata Cecilia o Metella ; aggiungasi
   io replico
   questa alle tante istorichc scoperte al rinato studio dell' epigrafìa dovute
   quante mensilmente ne additano i bullcllini del benemerito Instituto di archeologica corrispondenza . Nè meno potrebbe sostenersi clic per Vallorina transitata fosse una strada provinciale da Ascoli ad Intcramnia o a Castro ; iioichc
   prescindendo che Vajlorina è fuori linea di entrambe le immaginate direzioni ; assurdo sarebbe ch'essendo la distanza da Roma ad Ascoli di 119. o di 122. miglia
   secondo le varianti lezioni dell'itinerario; di 1 ig. fosse a Vallorina
   da Ascoli lontana almeno altre 12. miglia . Molto meno idear si