Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5 ', Niccola Palma

   

Pagina (212/245)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (212/245)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   2 1 2
   Pachici
   nei quali due luoghi si offre la teraa permanente compruova della Metella
   dando all' occhio una zona
   in cui le erbe crescono più rigogliose c verdeggianti
   da farla nella state distinguere a qualche distanza . ì montanari non hanno sapulo meglio spiegare il fenomeno che coli' immaginare di essere colà transitata in carrozza la Fata ( tra il volgo le Fate sono cnli benefici ) ed appellano quella zona carriera della Fata Sibilla . In realtà è dessa il fondo dell' antica strada
   il quale abbandonalo per secoli al riposo ed avendo per secoli accollo materie ingrassanti
   ha una forza vegetativa supcriore a quella delle terre laterali . La carriera della Fata Sibilla frattanto ci dimostra che le antiche vie passavano-
   ad un di presso
   per dove passano le odierne
   in linea però meno obliqua . In effetti la zona confon-desi talvolta colla strada presentemente ballula
   ma per lo più cammina al sud di questa
   in linea più breve
   senza essere obbligata a descrivere 1' angolo al nord
   che ora descriver si dee per guazzare 1' ingigantito fosso della Solagna . Alle radici della Pacìna scorre altio fosso
   concorrente esso pure a tributare acqua al nascente Tronto : ed immediatamente appresso si entra nella macchia de faggi
   al cui sbocco s' incontrano successivamente i villaggi Capricchia e Ritrosi
   e quindi il fiume Tronto : ove reca piacere 1' imbattersi iu un pilastro
   avanzo di vetusto ponte
   quarta compruova di Bomana strada . Senza comodo di ponte usciti dall' alveo zeppo di sassi e di ciottoli
   giunti siamo alle pianure di Ainatricc ed alla ciltà di queslo nome . Qui abbia termine 1' ideale viaggio
   imperciocché aperto e visibile è 1' adito alla vicina Salaria
   sia a Torrita
   sia più al mezzodì ad altro punto meno da lntrodoco divergente . E poiché 1' intervallo da "lutrodoco a Vallorina può mollo ben valutarsi di 50. miglia Romane ( per la vecchia strada però
   non per quella di oggidì ) si ha la consolazione di conchiudere che la distanza da Roma a Vallorina era appunto di 119. miglia .
   Quando non avevasi aflàtlo notizia della via Metella
   attribuii ( voi. IV. p. 287. ) come ognuno attribuiva
   ai Frali del Cavallaro 1' apertura della strada
   manifestamente opera dell' uomo
   attraverso il bosco Maltese fino alla pianura della montagna Morricana : ed ascrissi a misura di difesa del Re Manfredi ( II. 23. ) la fortificazione del castello del Re Manfrino nella gola fra la montagna di Campii c la montagna di Civitella . Mi è grato adesso rettificar la prima asserzione
   e meglio dichiarar la seconda .
   I Frati per la strada ( dal convento alla Morricana di lor proprietà ) profittarono della Metella
   e molto verisimilmentc ai loro restauri si dee che questa ivi più che altrove siasi conservata . Manfredi
   dissi
   avrebbe dato
   II ordine di fortificare il castello
   che da Ini ha presa 1'alterata appellazione : ma nel breve tempo entro il quale rimase inrerto della via che terrebbero le forze di Urbano IV. e di Carlo di Angiò
   non gli sarebbe stalo possibile ergerlo tutto dalle fondamenta
   principiando dal tagliare le calcaree pietre
   che per circa la mclà dell' arca ne compongono i massicci muri
   e le spugne clic congegnati ancor tengono alcuni pezzi di volte. Anche adesso del vecchio Forte restano grandiosi avanzi : ed in migliore stato esser dovea nel 1263. allorché
   designato punto di ritirata e di difesa
   il minaccialo Re avrebbe dato ordine di riattarlo ed ampliarlo. Il sig. Ermenegildo la-nuarj di Pascellala
   membro della società economica
   da me invitato ad esaminare le reliquie del castello del Re Manfrino mi ha riferito esser patente che il fabbricalo appartenga a due epoche ben diverse : che la parte