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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sino
   consistente in due cort-idoi contigui
   lunghi ciascuno nel loro interno 56. in 57. palmi napolitani : le primitive aperture circolari sono sulle volte
   Â« così queste'come lo mura conservano patentemente le impronte dei cassoni . Se non erro
   tutte le indicate opere mostrano antichità più rimota delle consimili Romane .
   pag. io3. lin. 41 • dopo le parole origina di molti di essi . Presto fè ai nostri Aprutini bisogno adottare un' altra precauzione
   ergere cioè stazioni di guardie su certi margini dei fiumi
   onde contrastare il passo o spargere almeno l' allarme all' appressarsi dei pirati da sbarco e degli scorridori di professione
   i quali a meglio occultare le aggressioni e cogliere all'impensata i paesi abitati
   profittavano delle cavità
   come di strade coperte . Spereremmo monumenti storici di quei secoli tenebrosi ? Ma argomentando a posteriori : onde
   io dico
   la denominazione di castello a quella specie di tumulo nelle pertinenze di Ripa-Rattierì
   sul cui vertice si disccrnono reliquie di muri
   e donde niente altro si signoreggia fuorché il corso del Tordino ? Quale causa ha potuta conciliare l'appellazione di castellano alla punta nord-est del tenimento di Canzano
   atta a guardare la profondaziorie di Tordino e di Rio-canale
   ed ove gli avanzi di costruzioni sembrano indicare un quartiere di uomini con cavalli ? A quale scopo servito avrebbero non pochi elevati siti
   o forti per natura 0 fortificati dalla mano dell' uomo
   alcuni con rimasugli di fabbriche ed altri no
   ma di tale piccolezza ed in posizioni tali da non doversi adatto presumere che stati sicno o paesi incastellati o residenze di feudatarj
   e sempre in punti da polcrvisi dominare vasti tratti degli alvei : siti che richiamano 1' attenzione dell' accurato osservatore qlià e là
   lungo le ripe swrrastanU ai letti de' nostri fiumi? Nou è di ponte ma di fortino
   a disegno d' invigilare su due confluenti
   quel rudero
   col quale c' imbattiamo a manca nel discendere a Fiumicello polla strada nuova ; non polendosi supporre che a tanta elevazione si fosse piantata una pila
   quaudo i corsi d' acqua- erano più profondi di quel che ora sono . Anche ai semplici villaggi fè mestieri premunirsi ; portando il nome di castello a pre ( alle pietre tufacee ) una schiena di colle sotto Campiglio
   donde si scuopre il cavo del torrente Grasso
   la quale è di difficile accesso
   meno che dalla parie del villaggio . Probabilmente fu ivi una torre opportuna
   se non nitro
   ad avvertire i Campigliesi a fuggire verso i monti . E chi sa che la denominazione di Fosso murato
   che ancora si dà a più scoli delle acque piovane ( uno ne abbiamo al ponente di Teramo ) derivata non sia dal preso espediente di tirare un muro da sponda a sponda
   onde frapporre un impreveduto intoppo alla marcia degli aggressori ?