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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   presens liber assisiarum per me Jacobum Bartliolomei Leonardi de Teramo Canowicum Aprutinum
   et Prepositum Ecclesie Sanati Martini de Pipa
   script orem . Sii Deo Ums . Amen .
   Tale mnnumcuto potrebbe a prima vista sembrar di rovesciare quanto si è detto nel cap. XLVIII. sul saggio indifferentismo politico de' nostri Re-gionarj nella lotta tra Alfonso e Renato
   sulla formola dei pubblici atti Regno Sicilia; suo Rege vacante
   e sul non essersi Alfonso impadronito di Teramo avanti al i/{43. Ma no
   che non è stato certamente quel
   che non poteva essere . E assurdo che not. Angelo e not. Mattuccio in Fcbbrajo i44o. avessero adoperata la divisata formola
   ed in Luglio del medesimo anno avessero segnato il regnante di Alfonso
   tanto più clic nè in quell' anno
   nè nel precedente
   nè nel seguente occorse alcun cambiamento tra le relazioni di Alfonso e di Sforza padrone di Teramo
   iu tregua fra loro. Ripugna alla stoiia generale d' Italia e del Regno che in Luglio i44°-sovranità dell' Aragonese fosse riconosciuta in questa parte degli Apruzzi . Offende il buon senso il supporre clic il governo di Sfoiza
   parti tante dell' Angioino
   avesse tollerato in Teramo quella pubblica professione di vassallaggio ad Alfonso
   e che in Teramo si l'osse fin anche pensato ad emetterla . E un far torlo all' esattezza di Muzj
   in ciò t he ha veduto
   P immaginare che assisia vecchia porti in fronte il regnante di Alfonso
   menti*' ci ce ne ha trascritto un pezzo col Regno Siciliae suo Rege vacante . Escogitare il ripiego clic due sieno stati i corpi di leggi municipali
   uno più aulico cui Muzj si riporti
   l'altro posleiiore leste rinvenuto
   sarebbe un' insania ; poiché facendosi in entrambi espressa menzione della signora dello Sforza
   bisognerebbe ammettere che nel corto spazio di due anni si fossero compilali due diversi Statuti : temperamento altronde smentilo da quel che dissero i cinque deputati sulla lisica e morale vecchiezza delle Assise da essi prese a rinnovare . Or ecco quel che ne penso . La redazione del municipale stallilo realmente ed unicamente si fece nel i44°-e tutìo batte in regola . I tempi piiì
   quieti e più grati erano quelli fin dal i4'58. rimenati .da Sforza
   sotto il cui rispettato nome si visse per cinque anni veramente in ozio e quiete : il dominante partito degli Spennati con quegli epiteti di malvagi e sediziosi alludeva ai depressi ed esuli Mazzacloc-ihi
   e chiamava schiavitù il prossimo passalo dominio di Giosia . Ridotta I oi la l illà sullo la protezione ed ii governo non di Alfonso ma di Francesco
   paive cosa ben fatta etc. E che nell' originale in' vece di Alfonso scritto si fosse lo Sforza
   si rileva indubitatamente dagli aggettivi indicativi prelibati e prediali
   i (piali dimostrano che il nome del secondo si fosse già espresso almeno una volta
   espressione clic indarno si cerca nella copia di sii- Giacomo. Ma e perchè costui sostituì Alfonso a Francesco? É agevole indovinarlo . Due spedizioni di non piccolo volume
   in caratteri studiati
   i i< h ledevano necessariamente del tempo. Il nostro canonico c preposto-curato a*.la ancor qualche altro uffizio ad adempiere.*» Forse pure egli ed i Reggimenti si misero in osservazione delle ostilità ricominciate nel 144f • tfa Alluso ed il Conte . Quando poi nel 144-^- primo si rendè padrone di Tc-lamo
   il pallilo di Renato avea dovuto succumbere
   ed al Re non piacque ì istituii e l.i cillà a Giosia ( senza di che nou sarebbero corse le due sopra in>!ale olli nsive allusioni ) ; la politica
   la prudenza e la gratitudine dettarono di far mostra che iu Teramo si l'os e riconosciuta la legittima sovranitÃ