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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1835-1836, pagine 244

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   uu' altra per com odo della guardia
   e che od essi frattanto si somministrassero vesti
   fuoco e cibo . In grazia dell'imperiosa circostanza abbreviato il tempo dell'esperimento
   fu loro
   dopo soli i4- gioiui
   data libera pratiwi ed accoglienza nella fabbrica già servita ad ospedale
   concorrendo a gara i cittadini a fornirli del bisognevole : tanto più clic entrambi si diedero a divedere conjugi dabbene
   religiosi e divoli . Parlando eglino solamente 1' Illirico
   a stento si giunse a comprendere esser Francesco Cesare Fracliicli il nome dell'uomo
   Maria Gaicovicli della donna
   Pontcbianco la patria
   di pescatori il mestiere
   e di essere stala un' improvisa tempesta la causa di averli falli balzare fin quà . Il sig. Intendente nell' intervallo
   sollecito ad agevolare il lilorno della disgraziata coppia al proprio focolare
   non così tosto ebbe notizia di trovarsi pronto a far vela per Spalatro un legno Dal-matino da carico in Pescara ; quivi al sindaco di Monbnpgano con uflizio de' 3. Maggio impose di farla condurre . Si rimarcò eh' ella lasciata avesse con dispiacere Montepagano
   sebbene ne partisse provveduta di biancherìa e di circa 20. ducati fra limosine ed una libcranza sulla cassa della comunale commissione di beneficenza . 11 ricomparire in Dalmazia di due individui riputati infallibilmente perduti dovè cagionare interesse e sorpresa
   non che olii ire impulso al gazzettiere di Zara di pubblicare il seguente articolo. » Un » caso stranissimo accadde testé nel nostro geMò . Negli ii. Api ile un uomo » ed una donna fidanzali
   contadini
   nativi di Toglie di Pontebianche pres-» so gli scogli di Zara
   con una loro piccola gacta si allargarono un colai » poco in mare per trarre le loro reli . lira il mare abbonacciato
   tran-» quillissimo
   quand' ecco
   non appena si fuion essi diretti verso il porlo » di Lopatizza
   clic un' impetuosa bufili aquilonare gli allontana da terra
   Â» nè gli sforzi riuniti dell' uno e dell' altra valgono punto ad essi per atfer-» rare a qualche terra . Diremo cosa incredibile e pur vera
   4 giorni
   e 4 » notti continuamente vogando e di 1111 remo appuntato alla poppa facendo >•> destramente timone per non essere rovesciati
   andarono quegli sventurati » errando in balìa del vento.
   senza posa
   senza ristoro
   senza cibo
   che » nulla aveano essi 111 barca . Pur finalmente
   quando a Dio piacque
   nel » 14 di detto mese
   dopo tanta pena
   dopo sì crudele agonìa arrivarono » nella Puglia all' altezza di un luogo dello Montepagano . Appena la gente » del paese li vide
   che alcuni uomini eli essa gititi rotisi in mare per venire u in loro soccorso. Ricuperarono le loro persone
   tirarono a lina la gaela
   Â» e cci debiti riguardi sanitarj prestarono ad essi lutti quo' soccorsi
   di « cui grandemente abbisognavano. Erano i miseri sfiniti dalla fame
   e d.*tl->J la fatica ; semianiuii per la paura
   colle mani insanguinate c coi polpa-» strclli delle dita quasi scarnati per gli sforzi continui del vogaré e del » tener saldo quel timone posticcio
   uè potettero quella pi ima sei a prender » cibo veruno . Dopo venli giorni passarono eglino a Pescaia
   ove stclteio » sette giorni
   sovvenuti di ogni ristoio da quell' 1. R. Agente consolare » Austriaco
   Alessandro de Marinis
   il quale procacciò poscia ad essi ini-» bareo di ritorno alla loro patria sopra un pielego spalatiuo . — Questo ea-« so noi abbiamo narrato meno assai per appagare i curiosi
   che ptr coglic-» re il buon destro di significare altamente la no>tra gratitudine ai Pugliesi
    ed alle autorità napoletane pei loro tratti di squisita umanità , e cortesia
   che usarono a quo' nostri infelici in sì orribile frangente » . Notiamo due sviste dell'estensore. La prima
   che coloro arrivasse 10 a terra nel dì. i4