presso, per le lotte delle fazioni cittadine, le famiglie accorse dai castelli a ripopolarla. Ond'è che Teramo non accoglie nobiltà molto antica, né assai ricchezza, né casate titolate; conta in quella vece famiglie discendenti da egregi e magnifici cittadini, fieri sempre della libertà e grandezza della patria (i). Felice chi, senza rossore e senza macchia di oscure e lontane o-rigini, può sostituire agli onori del blasone gli allori del lavoro! E le famiglie viventi di Teramo sono in questa felice condizione del loro passato.
Fra loro una delle più antiche è la famiglia del nostro Mn{io. Il nome Mutius, Macius, fa pensare ad un'origine latina del casato. Del pari, Mutius trovandosi tra i personaggi di Melatino può forse vantare comune lignaggio longobardo (2). Lo stemma di famiglia porta segni di milizia soliti a prendersi dalle casate che contavano antenati, i quali avevano preso parte alle Crociate e lasciato prova di nobiltà antica tra i loro discendenti.
Ma, per quel che si legge nelle cronache cittadine e nei documenti e nelle memorie di famiglia, il tempo certo di tale casato comincia col secolo XIII come si scorge dal seguente albero genealogico, dal capostipite conosciuto, fino al presente.
(1) La rubrica XXXI degli Statuti Teramani del 1440 pubblicati da F. Sa-yini impone che « Nullus de Civitate et districtu se adherere audeat alicui magnati vel barono. s>
(2) Veggansi: I Signori di Melatino di F. Savini. Pag. 204 e seg. ; e « Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti », fase. Ili e V del 1893.