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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
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   Francesco hanno origine tutti quei, che ora vivono di detta casa o stirpe » (i).
   La città soffre molte traversie e penuria e manda oratori al Re di Napoli, uno dei quali è Nardo; così nel Dialogo V ne riferisce il Muzii: Nell'anno 1470 per intercessione di Mariano di Adamo di Teramo Dottor di Legge concede a Nicola di Lello ed a Nardo di Francesco Muzii oratori della città in Napoli in dominio il Castello di Frondarolo cum gladii potestate e che possa l'Università distruggere la Rocca di detto Castello » (2). Questo Nardo fu caro al celebre umanista Monsignor Campano che lo ricorda in una lettera col nome di Nardo di Francesco.
   Di questo torno di tempo è anche un documento inserito tra le memorie della famiglia Muzii, il quale ci mostra altre buone relazioni tra i Muzii e i Mela-tini e il fiorire di quelli e lo scadere di questi, e merita che sia addotto qui, tanto più che apporta luce anche ad alcune nostre contrade. « In un processo a-gitato nella Regia Camera al principio del 1600 fra i contadini del feudo di Melatino e la nostra città trovasi un istrumento a favore di Giacomo Muzii fol. 6 in fine ter; e dice così: «In anno 1475 in quadam copia istrumenti continetur, quod Ioannes Maria Fi-lius legitimus Doctoris et Militis Mariani de Melatinis vendidit Marino Iacobi Mutii de Teramo prò se, suis
   (1) M. Muzii. Storia di Teramo ec. pag. 121.
   (2) M. Muzii. Storia di Teramo ec. pag. 176.

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