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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   § 5- Della vita di Muzio Muzii.
   Egli ha parlato di tante persone e cose, ma tace di sé; nè ha lasciato elementi agli altri di discorrere molto di lui. Ma se lo stile è l'uomo, a miglior ragione l'opera è l'uomo. Invero di Mii{io egregio uomo, cittadino onorevole, cultore fortunato di varie discipline, specie delle storiche e filosofiche, abbiamo le sue opere che quale fedele specchio riflettono la sua vita e ce ne danno un vero ed intero ritratto.
   Erede di antiche virtù coltivate in antico casato comprende tutta la forza dei suoi obblighi fin dalla prima giovinezza.
   Già a nove anni nel i 544 cominciò a sentire le amarezze della vita perdendo giovane il padre. Lo ricorda egli stesso nell'ultimo Dialogo: « L'Agosto ed il Settembre di detto anno (1544) le genti furono molestate da certe febbri maligne dette mal mazzocco, che tolsero molti di vita, tra' quali fu il genitor mio che ai 4 di settembre, d'età d'anni trentanove passò all'altra vita » (1).
   La maggior parte però la dovette passar placida e serena, tutta dedita agli studii fra le cure della famiglia e della cosa pubblica. Una sola prova è giunta a noi di carica cittadina ed è la pergamena di Privilegi accordati dalla nostra Università al Castello di Bacucco;
   (1) Storia ec. pag. 284.

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