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Rob. Il nostro ragionamento di ieri si finì in aver voi detto, che i cittadini di quel tempo, cioè dell'anno 1520 fin al 40 patirono di danni, e d'interessi in comune, ed in particolare duecento mila docati: e parendo a me tal somma troppo grossa, dissi, che desideravo più minuto raguaglio di tali interessi, ed il medesimo replico ora.
Giul. Già dei dispendi avuti, e fatti per conto della libertà parrai averne parlato a sufficienza, e voi dal mio ragionamento potrete fare congettura di quanta grossa somma siano stati. E per venire al particolare di quelle, che seguirono, è necessario dirvi prima la cagione di si grossi dispendii, danni ed interessi. Dovete dunque sapere, che l'Imperatore Carlo V, che a quel tempo regnava, ora difendendosi, ed ora offendendo del continuo, mentre tenne l'impero, guerreggiò con Turchi, con Mori, e con Eretici, andando Egli in persona, quasi a tutte l'imprese, delle quali non accade, che io ve ne dico cos'alcuna, avendone nelle loro istorie diffusamente scritte il Giovio, il Guicciardini), ed altri celebri scrittori. E già a-vria tentato racquistare il Santo Sepolcro, e di scacciare i Turchi da Costantinopoli, e da tutta la Grecia, se il Re Francesco di Francia, e poi il Re Errico suo figliolo invidiosi della sua gloria, non l'avessero con continue molestie or nella Borgogna, or nella Pic-cardia, or nello stato di Milano, ed ora nel presente Regno travagliato, ed impedito di mandare ad effetto i suoi disegni. Or essendo l'Imperatore, come ho detto si gran Guerriero, ed avendo sempre assoldati grossi eserciti in tutti i Regni, era necessario quando i soldati non stavano in campagna, che i sudditi compatissero, alloggiandoli or in presidio, or in passaggio, et ora per trattenimento, secondo le occorrenze. E perchè questa nostra patria si trovava nei confini del Regno, ed anco in luogo di passo, venendo i soldati da Napoli, per andare in Lombardia, ed oltrementi, o tornandone per andare in Napoli, fu necessario più, e più volte nell'andare, e tornare, alloggiarli, ed allo volte per trattenimento. E per la prima