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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   per far giudizio del resto, che il Savelli conduceva cinquanta cani tra bracchi, e livrieri, ai quali stando lutti in una stanza, si dava a mangiare dall'Università, continuando ii valore del grano olio do-cati la salma.
   Rob. Abbreviate di grazia che sto per svenire.
   Giul. Così farò. Il Maggio del seguente anno 1533 fu per ordine del Viceré della Provincia mandata gran copia di vettovaglie all'esercito spagnolo, che venendo di Lombardia, s'era fermato a! Tronto. E se non si usava destrezza, ne veniva gran parte nella Città, ma non si potè fuggire, che alcune compagnie di soldati non alloggiassero in campagna, non discosto da Monticello, ed ivi dall'Università fu loro mandato il vitto. Ma a che fine prolungarmi per si minuto racconto? Continuamente fin all'anno 1539 alloggiarono in Teramo soldati a cavallo ora, ed ora a piedi, e per ordinario almeno un mese dell'anno il Viceré cogli Uditori, avvocato fiscale, ed altri di sua Corte. Ma non per voler esser breve, vò lasciare addietro due perniciosi alloggiamenti l'un dell'anno 1536 di Fabrizio Maramaldo Colonnello dell'Infanleria, il quale dopo aver fatto alloggiare nella Città tre compagnie di soldati suoi nelle case ed a'ie spese dei cittadini, costrinse l'Università, ad imprestarli mille ducali, per dar la paga alli soldati, che conducea nel Piemonte. L'altro nell'anno 1538 che similmente a spese dei cittadini alloggiò tre mesi una compagnia di trecento soldati di Alfonso Vives Mastro di Campo dell'esercito spagnolo, e quel ch'ó peggio la carestia comunicata fin dall'anno 1521, nel quale il grano si vendea otto (locati la salma di quattro quarte, col qual prezzo (ora poco scemando) s'era così trattenuto nell'anno 1539, cominciò a rinforzare. Or mentre i cittadini credevano al fermo aver alcuna tregua d'al-loggiamenti, ecco, che ai 14 di Decembre viene nella Città Luigi Perez a denunciare al Magistrato per parte d'Alfonso Vives, che apparecchiassero gli alloggiamenti per tre compagnie di soldati spagnoli. Quei del Magistrato, ed i cittadini udendo questo, restarono attoniti, ed atterrili, non sapendo che rispondere; perchè dicendosi di non voler alloggiare, temeano di quello, che intervenne l'anno 1530, se diceano di sì, parea impossibile, non avendo, che dar loro da mangiare. Finalmente fecero risoluzione di ricorrere a Francesco di Tarsia ch'era Viceré della Provincia, ed in Napoli a S. E; e cercar

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