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Marzo divenne pazzo, non già furioso. E riportato in casa per altri 15 giorni stette sempre immoto con gli occhi aperti, non dicendo pure una parola, e per tutto quel tempo fu nolrito di rossi d'uova e di brodo di pollo. E Ceccone Nochicchia (ch'era il secondo del Reggimento) fastidito anch'esso di si gran travagli tè voto di mai più accostarsi al Palazzo del Magistrato. Il che nei quarantanni, che sopravvisse, inviolabilmente osservò. Dopo sì fieri, e crudi alloggiamenti la Città ebbe alquanto di riposo, e la terra cominciò ad esser liberale, nel produrre i frutti, e nel seguente di bene in meglio; ma nell'anno 42 fu si fertile, che il grano si vendea meno di tre carlini il tomolo dandosi due libre di pane al tornese, ed il vino, l'olio, lo carni a vilissimi prezzi. Il Settembre di detto anno madama Margherita d'Austria figlia naturale dell'Imperatore Carlo V., e moglie del Duca Ottavio Farnese, essendo venuta a visitare i suoi stati d'Apruzzo, venne anco di passaggio in questa Città, nella quale non si riguardando a fatica, uè a spesa, fu raccolta con tutte l'allegrezze, trionfi, e feste, che si poterono (are; essendo deputati in questo fatto dai signori del Magistrato Antonio di Paolo Nochicchio, Ciò: di Berardo Forti, Girolamo di Teseo Mittipace. Fu anco la Duchessa visitata da tutte le donne principali della Città, essendo di tutte oggi sol viva Angioletta di Pacicco Consorti già moglie di Piccione Peliicciante. Non voglio prolungarmi in raccontare come, e quali fossero le feste, i trionfi, ed i trattenimenti, che furono molti, e diversi, ma sol vo dire, che alle spese del pubblico per le due piazze della Città e per la strada grande della parte di S. Giorgio sino alla Regale del continuo mentre Sua Altezza dimorò nella Città furono lasciate stare sopra le panche molte conche di rame piene di vino con bocaletti al lato, acciocché i Flamenchi che con lei andavano, avessero senza chiederlo potuto a lor posta, bevere. Non potè trapassare quest'anno senz'alloggiamento, essendo ai 15 di Decembre venuto ad alloggiare in questa Città Alfonso Vives Mastro di Campo con la compagnia, dimorandovi fin alli 15 di Marzo del 1543. Ma non fu troppo aspro l'alloggiamento, per essersi ottenuta contribuzione di fuori. È ben vero, che fu speso assai in doni, in legna, ed in bagaglie. Ai 4 di Maggio di detto anno fece il primo ingresso nella Città Berardino Silverio già nostro Vescovo, e nello stesso giorno, anzi unitamente