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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   conduceva la sposa per mano in casa dello sposo, ove, come ho detto per quindici giorni si aUendea a feste, ed allegrezze, ed il Governatore per tutto detto tempo ora in una, ora in un'altra casa convitato, sedendo a mensa in capo di tutti. Non voglio lasciare di raccontare, se sò, che non lo riputarete ragionamento vano, per l'affezione, che porto ai figlioli, e discendenti di coloro, che son per dire, ch'essendo Gio: Cola Urbani, e Porzia figlia di Gio: Ascoli Forti sposata il Gennaro del 1540, e condotta colle solennità già da me raccontate il padre fé coprire di panni d'arazzi il terreno essendo asciutto, e spazzato di tutto la strada da sua casa sino all'entrata della piazza superiore, e Monsignor Gio: Giacomo Barba allora Vescovo di questa Città per l'affezione, che portava a Gio: A-scoli e Gio: Cola té coprire colle sue tappezzerie il terreno per quanto dura il suo palazzo dall'una, e dall'altra piazza, d'onde la sposa doveva passare, ed arrivata in casa dello sposo, uno dei servitori delle nozze gittò nella strada ai putti, ed aila plebe cinque docati, quadrini fiorentini per allegrezza e fasto.
   1.
   Nello stesso anno 1540 del mese di Maggio, avendo l'Impera-tor Carlo V. mossa guerra a Gio: Federico Duca di Sassonia, ed a Filippo Langravio d'Assia, perchè s'erano ribellati all'Imperio, e favorivano gii Eretici luterani; gran parte degli uomini d'armi del Regno chiamati da lui a quella, passarono per questa Città, dimorandovi ciascuno stendardo solo una notte, e portandosi con i cittadini amorevoli, e senza strepito il Giugno di detto anno, dovendo Papa Paolo III mandare dodici mila fanti italiani per aiuto di detta guerra di Germania, furono spediti in Ascoli alcuni capitani, onde i giovani di Teramo, desiderosi di vedere nuovi paesi, al numero di cento, e per la maggior parte dei principali della Città, andarono a detta guerra.
   Rob. Fra i cento giovani di Teramo non vi era nessun capo teramano?
   Giul. Orazio Forti uno dò capi, che avrebbe meritato per l'età

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