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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   Giù/. Già dei letterati antichi abbiamo prima ad altro proposito ragionato, e però non accade qui replicare i loro nomi; e parlando dei più moderni, dico se per letterati segnalati, e di conto voi intendete solo quei, che hanno mandato opere in luce, io non so che ci siano stati altri, che Cola d'Antonello, e Rodolfo Iracinto. Il primo scrisse un volume in prosa l'anno 1 150 la vita della Realissima Vergine, cominciando dal suo nascimento e di Cristo nostro Signore sino alla sua ascensione in Cielo. Fu anco costui eccellente pittore, ed io ho visto molte delle sue pitture, meritevoli veramente di lode, che ora per la maggior parte sono, o ricoperte, o guaste, e tra l'altre segnalate, era il giudizio universale dipinte nel muro del capo altare della Chiesa di S. Giovanni, che poi non sono molti anni essendo biancheggiata detta Chiesa fu si bella pittura ricoperta. Rodolfo Iracinto scrisse in verso elegiaco la vita di Papa Giulio II., da lui intitolata le Iuliadi, che furono stampato in Perugia e per dotte, ed eleganti da ciascuno, che l'ha veduto, sono lodate. Vanno anche in luce altri suoi scritti similmente latini in prosa ed in versi. So anco esservi slato un canonico Aprutino, ma non mi ricordo del suo nome, nò cognome, (1) il quale scrisse, e mandò in luce un libretto intitolato « Bolial, sive de consolatione Peccatorum, » il quale udii, che una volta leggeva Orazio Delfico: ma essendo poi nell'anno 1559 proibita la lettura di tal libro dalla Santa Sede Apostolica, non l'ho mai più veduto, ne saprei a chi domandarne, se ne volessi altro sapere. Ila partoriti anco la Città nei più moderni tempi altri letterati, i quali sebbene non hanno mandato opere in luce sono siali eccellenti, e famosi, ciascuno nella sua professione,
   (1) Lo ricorda il Palma a par;. 42 dei V. volume fra gli uomini illustri. Egli è Giacomo Paladini, che nacque nel 1349, dello anche di Ancorano dalla terra donde venne la sua famiglia. Fu Canonico Aprutino, Arcidiacono di Aversa, quindi Segretario de' Brevi e della Sacra Penitenzieria e successivamente vescovo dì Monopoli nel 1391, Arcivescovo di Taranto nel 1400, Vescovo di Firenze nel 1101, Vescovo di Spoleto e A mministratore dì quel ducato per la Chiesa nel 1410 e finalmente legalo dì Martino V in Polonia, ove morì nel 1417. Olire l'opera notata dal Muzii, scrisse anche un libro intitolalo Moxarchialis e un Commentario sopra le Clementine.

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