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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Io adunque le sparse antiche membrane sino i frammenti di storico corpo qui in brevi pagine raccolgo, congiungo, e di nuovi membri e frammenti corredo» Me non move al laboriosissimo impegno ne ambizion di rinome, ne cupidigia di rimunerazione, ma schietto amore di patria. Invero forte punsemi la considerazione che onta gravissima sia per città, non ultima tra le più vetuste d'Italia, tra le più favorite dalla natura, mancare di storia, la quale moltiplicata co' tipi schieri al mondo i pregi della città; talché i figli della patria più grati sieno a questa per la ereditata gloria e gli stranieri in giusta stima la città rilevino. Perchè ben inteso io sia distenderò alquanto il pensiermio. Spesero assai fatica e tempo in riunire gli elementi * della storia di Vasto i Caprioli, il Canaccio, i Viti, il de Benediolis, ed ultimamente il Betti; ma qual prò alla generalità, qual incremento al grido di Vasto (che va rendendosi sempre più fioco, onde miriamo taciuta una città che ragioni non poche avrebfcs ad essere di frequente menzionata) che ne torna in somma a noi tutti da smarriti o logori manoscritti, da carte, le quali gelosamente e con poca larghezza da taluni cittadini si custodiscono, e perciò alla massima parte de* nostri e degli stranieri il contenuto degli scritti ignoto rimane ? Che se anche i manoscritti si moltiplicassero , pure addietro assai rimarrebbe la narrativa de' fatti nostri, poiché il de Benedictis, il quale la sua storia su i manoscritti de' predecessori à foggiata, soffermasi alla metà circa del passato secolo. Dir non so ove l'illustre Betti pervenga; ma sia che all'epoca estrema di sua vita estenda la storia di Vasto , di lì ad oggi molte cose la città à operate, che degne sono di memoria. Passando a stranei scrittori , inedite ancora sono le preziose dissertazioni del Polidoro su d'istonio. Il Palma, affin di lodare , e meritamente, la eccelsa casa d'Avalos, pubblicò nel 1690 libriccino di storia Vastese; ella è però arido cenno di pochissimi fatti, pari alle storiche note che i concittadini sono usi di apporre ads lorp poelici
   Lg