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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Grazie.. Ma quanti altri frantumi di marmi, di vasi, di antichi Piattoni non si veggono colà, quasi a fior di terra? Ne' passati tempi gli antiquari! nostri trassero da questo suolo, oltre a rottami di vasi, vasi interi, gemme, corniole, massi di granito orienta le, intonachi di mura pittati alla foggia di Ercolano, ed un'urna con la iscrizione io. riposta sotto volta di fabbrica (5). Altre cose qui si trovarono , specialmente le tracce di ampia strada ; inseguito parleronne. Dalle Lame a mare poi pur chiari sono i monumenti dell' antichità. Prescindendo dalle prove, che a noi darà la descrizione dell' orientai lato dì Vasto, giova or sapere che le acque marine fra'l Trave e Gasar sa bagnano oggi avanzi quadrilateri di stanze con costruzione a quadrucci o tessellata, le quali sembrano scavate ne'duri scogli; il tempo e l'acqua marina gli à alterati in guisa che appariscono non diversamente dalla cappella di Madonna del Soccorso. Confonder non debbonsi quegli avanzi co' rottami di antiche fabbriche , con due pezzi di colonnato di mattoni cotti, varii pavimenti di opera reticolata e muri di mattoni a triangolo , i quali lcr scoscendimento del 1816 elevò dal sommoso lido e che dal mare e dalla molle argilla vennero novellamente quasi del tutto occultati. Sotto Madonna delle Grazie,e precisamente nel giardino di D. Domeuico Spatari all'oriente della nuova stradarsi Osservano grossi avanzi di solìd.i fabbrica reticolata, i quali lo stesso scoscendimento del 1S1G mise a vista , e cui ora minano e fanno rotolare pel basso le piovane apque. Quivi pur furono trovati ossami , colonnetta marmorea e lapida con la iscrizione 3. Ne' giardini sottoposti alle Lame i nostri ultimi antiquari! fecero ricca raccolta di idoletti (6).
   Inferiore all'odierno era il piano della città ne* vetusti tempi: argomento ne dava il basso sito delle cloache e degli acquidotti interni , ma prova evidente se n' ebbe nel 18 iS quando costruendosi cloaca nella strada di D. Pietro Muzj, si rinvenne a 13 palmi di profondità una porzione del lastricato dell'antica strada interna. I macigni del lastricato, acuminati sotto e messi come piramidi rovesciate aveano tre palmi di perimetro quadrato. Rafforza la proposizione mia il pavimento musaico tuttavia visibile nella cantina del D.T Fisico D. Alberto Miscione; pavimento , che vuolesi spettato a tempio de1 gentili. Il lavoro musaico di mediocre finezza è disposto nella parte da me osservata in molte ellissi assai bislunghe, che à foggia di larghi raggi partono da un cerchio centrale.
   Piucchè il tempo edace, il furore di ostile mano , e di rovistanti fenomeni della terra distruggono lt belle opere
   . ,