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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Giovanna I., spedirono messi al Conte Landi ip Romagna affinchè in regno a danno di Lodovico scéndesse. Se ne yenne adunque il Landi per la via degli Apruzzi , e. nel 1356 si trovò al cospetto de'nostri castelli, i quali posti si erano in attitudine di difesa e forse d'insuperabil resistenza : laonde l'invasore , -vista la difficoltà d' impadronirsene con la forza delle armi, a quella dello spergiuro si rivolse* Fatta perciò capitolazione, eccolo con la sua soldatesca fra i creduli cittadini, a danno de'quali ogni barbara azione di saccheggio; eli uccisione, e di devastamento si commise, compiendosi il delitto con 1 incendio della tradita terra (i3). Restaurate le fab-briche, altri edifizii vi dovettero sorgere, i quali congiqngendo i due castelli un sol tutto formato ne avessero: di fatti il sindaco Buzio di Alvappario con lo sborso di seicento fiorini di oro fiorentino e di buon peso ottenne da Carlo III di Durazzo mei i385 che Castello Gisone venisse incorporato a Guasto Aimone, formandosene una sola comunità,la terra di Vasto Aimone(i4)» Gagliardissimo terremoto nel tre Dicembre i456 fece crollare gran parte delle fabbriche, sotto la di cui rovina perirono piò che 3oo persone (i5). Finalmente adi 1.* Agosto i566 l'armata Turca comandata da Piali Bassà mise Vasto a sacco ed a fuoco, menaudo seco gente e roba, e guastando ciò che non potea trasportarsi: cotanto devastamento importante*ducati trentamila circa fu operato in dieci ore: il popolo restò ascoso nelle selve sino a' 12 Gennaro 1567 , trascurandosi sinanche i battesimi (16). Dopo tante peripezie non abbiamo contezza che altre ne patisse il fabbricato; bensì dir possiamo che questo, quantunque lentamente , pur migliorò, si accrebbe, s'ingrandì; talché Carlo III 'di Austria in considerazione della vastese fedeltà e della ricchezza ; degli edifizii, de1 tempii, e delle mura; de molti cittadini dottori ; de'non pochi palazzi e Monasteri; delle nobili famiglie e della gloriosa antichità del luogo, rese a Vasto nel ìyioPonori-fico titolo e i corrispondenti privilegii di città (in).
   Oltre .agli avanzi di romane e di gotiche fabbriche,! quali sparsamente per la città tutta si veggono compresi in rinnovati -edifizii,un colpo d'occhio sulla pianta di Vasto vale a provar le vicende del suo fabbricato.Stanno disposte in bell'ordine lastra* de nelle contrade di porta nuova,e molte regolari fabbriche vi si notano; forse non è del tutto erronea (a opinione di taluni che la denominazione diporta nuova sia corruzione della espressione parte nuova: all'opposto nel quartiere di S. Mafta, e specialmente nella contrada detta una volta del Buonconsiglio, pros- v «imamente alle mura orientali della città, resta ancora molto di vecchio cadente fabbricato, con le stradale angustissimi e
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